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Sabato, 20 Aprile 2024

Caso Whirlpool, lavoratori pronti allo scontro: "Non permetteremo questo scempio"

Sulle magliette una 'spunta' verde, in contrasto a quella 'x' rossa su una slide con cui la dirigenza della Whirlpool ha comunicato la chiusura dell'impianto di Ponticelli. I 430 lavoratori circa, licenziati in tronco venerdì scorso e da allora in presidio permanente, hanno ricevuto la visita dei rappresentanti nazionali dei sindacati di categoria. 

Si preparano alla prima tappa di uno scontro che si prospetta lungo e sanguinoso, l'incontro previsto al Ministero dello Sviluppo economico con l'azienda e Luigi Di Maio. In questo stesso luogo, nell'ottobre 2018, le parti in causa avevano firmato un accordo grazie al quale la Whirlpool avrebbe rilanciato l'impianto e, per far, ciò, avrebbe goduto di incentivi, sgravi fiscali e ammortizzatori sociali. 

Gli incentivi statali sono stati incassati, ma dalla sera alla mattina, con una X su un foglio, la storica fabbrica di via Argine è stata cancellata dallo scacchiere produttivo. Il dramma non è solo per gli oltre 400 operai. Nel vortice sono finiti anche i dipendenti dell'indotto, molti mono-commessa, che superano le mille unità. 

Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm sono pronti a chiedere al ministro Di Maio il rispetto degli accordi. Fu proprio il leader 5 stelle a porsi come garante dell'accordo siglato in autunno. L'incontro ci sarà domani, martedì 4 giugno. "Non sono molto fiduciosa - racconta una lavoratrice. Quest'azienda, negli ultimi anni, è diventata meschina. Da anni siamo in regime di solidarietà, eppure l'assenteismo è pari a zero. Credevamo di essere usciti dal tunnel e siamo rimasti aggrappati a questo sogno. Anche perché sappiamo bene che fuori da questi cancelli c'è solo il nulla". 

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