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Domenica, 28 Aprile 2024
Meglio stare attenti / Crotone

Pesce scorpione avvistato nei nostri mari: toccarlo è molto pericoloso (anche quando è morto)

Il nome scientifico è Pterois miles. Si tratta di una specie arrivata nel 2016 dal Canale di Suez che ha già colonizzato il Mediterraneo orientale ed è ritenuta estremamente invasiva (oltre che pericolosa per la salute umana). Negli ultimi giorni due esemplari sono stati segnalati al largo della Calabria

Due esemplari di pesce scorpione (pterois miles), specie aliena originaria del Mar Rosso, sono stati avvistati nelle acque della Calabria. A renderlo noto è l'Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Uno dei due esemplari è stato catturato pochi giorni fa in località 'Le Castella', una frazione di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, da pescatori professionisti alla profondità di circa 24 metri. Il secondo è stato avvistato e fotografato il 25 giugno durante un'immersione ricreativa lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica (provincia di Reggio Calabria) da un subacqueo a circa 12 metri di profondità.

Come spiegano dall'Ispra,  la specie è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2016 nella Sicilia sud-orientale "ed è una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver invaso gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici". Questa specie aliena, entrata nei nostri mari dal Canale di Suez, "ha già colonizzato con abbondanti popolazioni i settori più orientali del Mediterraneo" si legge ancora nella nota dell'ente per la protezione ambientale, "e si sta velocemente espandendo verso ovest, favorito dall'aumento delle temperature".

Perché è una specie pericolosa (attenti alle spine)

Già nel 2016, dopo due avvistamenti nelle acque del golfo di Tunisi e dello stretto di Sicilia, l'Ispra ipotizzava "un imminente arrivo" nei nostri mari, "come già accaduto per altre specie aliene (ad esempio, il pesce palla maculato Lagocephalus sceleratus)", e per questo invitava a "dare ampia diffusione della notizia alla cittadinanza e alle categorie maggiormente interessate, quali le associazioni di pescatori professionisti e sportivi, i mercati ittici, i veterinari e gli altri operatori del mare".

A quasi sette anni di distanza, il pesce scorpione sembra essere diventato un pericolo concreto per il nostro ecosistema marino, anche a causa del cambiamento climatico. Il pesce scorpione è in genere commestibile e possiede carni pregiate ma bisogna fare estrema attenzione: le lunghe e sottili spine velenose, poste sulle pinne dorsali, lo rendono infatti estremamente pericoloso per la salute umana. Alla base di queste spine sono infatti presenti alcune ghiandole che producono un potente veleno. Nel peggiore dei casi una puntura di questa specie può avere effetti devastanti per l'uomo fino a portare, in rari casi, anche alla morte. 

Perché il pesce scorpione è pericoloso

Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce, per cui la pericolosità delle specie resta elevata anche su esemplari morti da diverse ore, quindi riscontrabili anche sul mercato. Si tratta dunque di pesci che vanno maneggiati con estrema cura. Tant'è che il pesce scorpione è una delle specie segnalate nella campagna "Attenti a quei 4!" lanciata da Ispra e Cnr-Irbim (istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine) per informare i cittadini sulla presenza di quattro pesci alieni potenzialmente pericolosi per la salute umana. La cosa migliore da fare nel caso ci si dovesse imbattere in un esemplare di questa specie è segnalare l'avvistamento all'Ispra o ad altre autorità competenti, inviando anche eventuali foto o video. 

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