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Sabato, 27 Aprile 2024
Violenze sugli animali

Toscana, lupo scuoiato e appeso a un cartello stradale. Il sindaco: "Gesto infame"

Sopra al corpo dell'animale una scritta sarcastica: "No agli abbattimenti, sì alla prevenzione". Il Comune: "Allertate le forze dell'ordine. Punizione esemplare per i colpevoli"

Orrore a Suvereto, in provincia di Livorno, dove il corpo di un lupo macabramente scuoiato è stato appeso ad un segnale stradale corredato di un cartello sarcastico: "No agli abbattimenti, sì alla prevenzione".

A darne notizia è stato il sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi, che ha pubblicato la foto ("tagliata per decenza") sulla pagina Facebook del Comune: "Questa mattina un gesto infame si è consumato sul nostro territorio - scrive Parodi - Sopra i cartelli stradali, all'incrocio con Monterondo, è stato appeso un lupo, ucciso e scuoiato con sopra la scritta che vedete". L'Amministrazione comunale ha fatto sapere di aver allertato le forze dell'ordine, nell'auspicio "che i colpevoli siano individuati ed esemplarmente puniti".

Secondo il WWF si tratta "dell’ennesimo caso di bracconaggio ai danni di un lupo avvenuto in Toscana". "Questo lupo barbaramente ucciso in Toscana - scrive l'associazione animalista che sul caso ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica - è solo l’ultimo di una lunga serie dall’inizio dell’anno, con un episodio simile accaduto in provincia di Grosseto a gennaio ed altri 7 casi di bracconaggio accertati in Liguria e nelle Marche a cui bisogna aggiungere le decine di lupi investiti negli ultimi mesi dalle auto". 

Per il WWF "sicuramente le recenti di dichiarazioni dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, che auspicava l’abbattimento di 500 dei circa 600 lupi stimati in regione, in chiaro contrasto con lo spirito della Direttiva Habitat che tutela pienamente la popolazione italiana di lupo, non hanno favorito un clima di convivenza con una specie dal grande valore ecologico in quanto naturale ‘selecontrollore’ di ungulati quali cinghiali e caprioli". 

"Le uniche soluzioni ai conflitti tra allevatori e lupi – prosegue l’organizzazione – sono la corretta informazione e l’investimento in misure di prevenzione dei danni, come già accade in alcune regioni d’Italia come ad esempio l’Emilia-Romagna. Gli abbattimenti di singoli esemplari, disgregando i branchi, non fanno altro che acuire i danni per gli allevatori anziché risolverli. Ogni anno in Italia muoiono circa 300 lupi per colpa della caccia illegale, di trappole, bocconi avvelenati e incidenti stradali".

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