I pesci "alieni" trovati nei nostri mari: "Attenzione, sono pericolosi"
Nelle acque italiane è stata segnalata la presenze di quattro specie invasive: pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro e coniglio striato. Ecco come riconoscerli e cosa fare in caso di avvistamento. La campagna Ispra-Cnr "Attenti a quei 4"
Quattro specie di pesci di origine tropicale sono state segnalate nei mari italiani: provengono tutte dal canale di Suez, sono invasive e potenzialmente pericolose per gli esseri umani. Si tratta del pesce palla maculato, del pesce scorpione, del coniglio scuro e del pesce coniglio striato. Proprio per mettere in guardia la popolazione e aiutare i bagnanti a riconoscere queste specie, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e l'Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) ha lanciato la campagna "Attenti a quei 4". Come riconoscere i pesci "alieni"? Cosa fare in caso di avvistamento? Ecco tutte le informazioni necessarie per monitorare la loro presenza e distribuzione nelle acque italiane, grazie anche alle segnalazioni di pescatori e subacquei.
I quattro pesci "alieni" trovati nei mari italiani
Le specie "aliene" e invasive la cui presenza è stata segnalata nei mari italiani sono:
- Il pesce palla maculato - Lagocephalus sceleratus, segnalato per la prima volta in Italia nel 2013, è caratterizzato dalla presenza di macchie scure sul dorso grigio-argenteo. La specie possiede una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo la cottura. Inoltre ha una possente dentatura con la quale può infliggere morsi dolorosi.
- Il pesce scorpione - Pterois miles è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2016 ed è una tra le specie più invasive al mondo, conosciuta anche per aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. La specie è commestibile ma bisogna fare attenzione alle spine, queste possono causare punture molto dolorose anche 48 ore dopo la morte dell’animale.
- Il pesce coniglio scuro - Siganus luridus ed il pesce coniglio striato - Siganus rivulatus sono stati segnalati in Italia per la prima volta nel 2003 e nel 2015, rispettivamente. Specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine, possono causare punture dolorose anche dopo la morte dell’animale.