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Sabato, 27 Aprile 2024
La storia

Aspetta da 10 anni una casa popolare: "Vivo da amici con 300 euro al mese"

Giuseppe Ciano, 58 anni, ha raccontato la sua storia davanti al Comune di Pescara, protestando per essere in graduatoria come assegnatario di un alloggio popolare da 10 anni . "Chiedo a tutti coloro che sono nella mia posizione di unirsi per una protesta forte ed eclatante"

Da 10 anni è in attesa di un alloggio popolare, essendo inserito regolamente nella graduatoria comunale degli assegnatari. Da anni vive in una situazione di totale precarietà, come un senza fissa dimora e con 300 euro di pensione di invalidità al mese. A raccontare la sua storia e a lanciare un grido d'aiuto e di protesta è il signor Giuseppe Ciano, 58enne di Pescara che davanti al palazzo comunale ha voluto far conoscere la sua situazione anche per chiedere il sostegno di tutti coloro che si trovano da anni in attesa di un alloggio popolare, per una protesta unica, forte ed eclatante.

Una battaglia contro il muro della burocrazia, i suoi tempi infiniti e soprattutto le ingiustizie che, a suo dire, si verificano proprio nell'ambito dell'assegnazione degli alloggi popolari:

"Prima di andare in pensione a causa di un problema di salute cronico, ero un perito industriale e direttore tecnico. Avevo un buon stipendio e una vita serena. Poi a causa delle problematiche di salute e di altre situazioni sono gradualmente finito in uno stato di indigenza assieme a mia moglie anche lei invalida civile con legge 104. Per questo 10 anni fa ho fatto domanda per ottenere un alloggio popolare e sono entrato regolarmente in graduatoria. Sono però ancora in attesa di ottenere un alloggio così come centinaia di famiglie e cittadini pescaresi. Attualmente vivo ospitato da amici, sono di fatto un senza fissa dimora anche per le istituzioni e nonostante la mia malattia e la misera pensione di invalidità (300 euro al mese) vengo scavalcato da altri assegnatari con requisiti quantomeno discutibili e senza ottenere risposte concrete da tutte le istituzioni che ho più volte contattato".

Ciano infatti ha più volte inviato lettere, raccomandate, ha incontrato funzionari del Comune, dell'Ater, della Regione da oltre 10 anni, sottolineando dunque come non ci sia una questione politica da sollevare in quanto le risposte non sono arrivate da qualsiasi colore avesse in quel momento l'amministrazione comunale o regionale.

"Sono arrivato a vivere per due anni in una rimessa agricola, solo con la corrente elettrica e senza acqua e gas, ma nonostante tutto ringrazio di cuore la conoscente che mi ha messo a disposizione quella rimessa poi sgomberata dalla Asl in quanto considerata inagibile ed inadeguata dal punto di vista ignienico. Ordinanza emessa dalla Asl e inviata al sindaco e assessore competenti, che non hanno fatto altro che applicare la legge ospitandomi per 21 giorni  in un centro Caritas e poi in strada senza un tetto, assieme a mia moglie. Da quel momento solo grazie alla generosità di amici e conoscenti sono riuscito ad evitare di vivere all'addiaccio".

Ma quello che fa più rabbia a Giuseppe e che lo spinge a lanciare un appello a tutti coloro che attendono una casa in graduatoria, è la mancata riassegnazione degli alloggi vuoti e soprattutto l'occupazione abusiva da parte di persone con precedenti penali che, senza alcun diritto, si appropriano di beni pubblici:

"Non è possibile che non venga applicata la legge regionale 96/96 che impone in caso di emergenza abitativa la dsetinazione del 30% delle abitazioni disponibili come case parcheggio o provvisorie destinate a famiglie in stato di bisogno, come stabilito con criteri precisi riguardanti la disabilità, il reddito Isee, problemi di salute e simili. Non è possibile che gli alloggi attualmente murati non possano essere assegnati in quanto privi di agibilità: da decenni si attendono lavori che Regione e Ater potrebbero eseguire per ridare dignità a 249 famiglie e cittadini in attesa legittimamente di una casa. Sono da apprezzare gli interventi messi in atto anche dall'attuale sindaco Carlo Masci e dall'assessore Isabella Del Trecco per gli sgomberi di alcuni alloggi occupati, ma il problema purtroppo è più serio e si ripropone continuamente. Comune, Ater e forze di polizia oltre alle istituzioni dello Stato devono sfrattare tutti gli abusivi con procedura d'urgenza e riassegnare subito gli appartamenti scalando la graduatoria".

Infine Ciano lancia un appello a tutti coloro che sono nella sua situazione:

"Fino ad ora mi sono limitato a protestare come singolo cittadino ma ora chiedo a tutti i pescaresi che vivono il mio stesso incubo di unirsi a me in quanto da solo non otterrò mai nulla. Serve una voce unita con proteste eclatanti per riuscire finalmente ad ottenere un nostro diritto, e nel mio caso la dignità come cittadino. Scrivetemi alla mail giuseppe3122@gmail.com".

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