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Lunedì, 29 Aprile 2024
le violenze / Roma

Assalto alla Cgil, chiesti 10 anni per Fiore e Castellino: "Città messa a ferro e fuoco"

Sono arrivate le richieste della pm per le violenze nella manifestazione no green pass che ha devastato la sede romana del sindacato: la loro versione è definita " surreale e imbarazzante"

Condannare a dieci anni e mezzo ciascuno il leader di Forza Nuova Roberto Fiore, Giuliano Castellino e l'ex Nar Luigi Aronica. Lo ha chiesto la pm Gianfederica Dito nel processo per l'assalto alla sede della Cgil avvenuta nel corso della manifestazione no green pass del 9 ottobre del 2021, per quelli che il sostituto procuratore ha definito ''registi e istigatori di tutte le fasi che hanno portato alla guerriglia urbana che ha stravolto il vivere civile nella Capitale''. La procura ha sollecitato la condanna anche per Salvatore Lubrano, Luca Castellini e Lorenzo Franceschi, a una pena di 9 anni di carcere ciascuno, mentre per Pamela Testa a 9 anni e mezzo.

"Hanno provato a farla passare come una manifestazione pacifica"

Ai sette imputati dopo l'inchiesta, coordinata da Michele Prestipino con la pm Dito, vengono contestati, a vario titolo, i reati di devastazione aggravata in concorso, quello, sempre in concorso, di resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata e a Castellino, Fiore e per l'ex Nar Luigi Aronica anche il reato di istigazione a delinquere.

''Gli imputati nel corso del loro esame hanno provato a far passare la manifestazione del 9 ottobre 2021 come pacifica, festosa e gioiosa, ma l'istruttoria svolta ha fornito un quadro diametralmente opposto - ha sottolineato nel corso della requisitoria la pm Gianfederica Dito - alla luce delle univoche dichiarazioni delle forze dell'ordine e dell'enorme mole di video acquisiti sia dalle telecamere di videosorveglienza sia dai filmati presenti su fonti aperte. Quello che ci restituiscono i video e i testimoni sono fatti drammatici e cruenti, una situazione sfociata nel tragico epilogo nell'assalto alla sede della Cgil''.

I video, ha ribadito la pm Dito davanti ai giudici della Prima Sezione Penale del Tribunale di Roma, ''non lasciano dubbi su ciò che si è verificato a piazzale del Brasile dove i manifestanti sono riusciti a superare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine con violenza: una guerriglia urbana con attacchi alle forze di polizia. Arrivati alla sede del sindacato sono stati gli stessi operatori di polizia, pur essendo abituati alla gestione dell'ordine pubblica, a riferirci di 'una situazione mai vista' in cui loro stessi hanno avuto paura. È imbarazzante e surreale, invece, la versione fornita dagli imputati nel corso del loro esame, arrivati a parlare della volontà di fare un semplice sit in''.

Il video inedito dell’assalto alla sede della CGIL a Roma

Quello che è successo, ha spiegato la pm ''ha comportato una falcidia di tutti i locali, una devastazione vasta e profonda come testimoniano le stime dei danni, una vera e propria distruzione verso un'istituzione costituzionalmente rilevante. Noi non possiamo dimenticare che quel 9 ottobre la città è stata messa a ferro e fuoco da questi sconsiderati''.

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