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Martedì, 30 Aprile 2024
il provvedimento

I lavoratori possono rimanere a casa se fa troppo caldo

Si prevede che la novità sia in vigore fino a fine anno, ma l'intenzione del governo è di rendere strutturale l'intervento con la prossima manovra di Bilancio

L'emergenza climatica e l'ondata di caldo che nell'estate 2023 stanno colpendo l'Italia sono un rischio per i lavoratori. Per questo il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi 26 luglio il decreto legge, recante 'misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, di rafforzamento del ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché di termini di versamento del contributo di solidarietà temporaneo'.

Il provvedimento, studiato dall'esecutivo, mira a tutelare i lavoratori che si trovano a svolgere determinate mansioni in presenza di temperature molto elevate e, in alcuni casi anche all'esterno, sotto il sole. Il decreto introduce la possibilità di chiedere la cassa integrazione ad ore, escludendola dal computo delle 52 settimane del biennio mobile. Riguarda la Cigo per l'edilizia e la Cisoa per l'agricoltura, i settori più esposti alle alte temperature. E a questo fine vengono destinati rispettivamente 8,6 milioni e 1,4 milioni, nel complesso 10 milioni. Si prevede che la novità sia in vigore fino a fine anno, ma l'intenzione del governo - come indicato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, all'ultimo tavolo con le parti sociali - è di rendere strutturale l'intervento con la prossima manovra di Bilancio.

Dal provvedimento restano però esclusi i lavoratori stagionali nei campi, a cui i sindacati chiedono di estendere la norma. Così come chiedono più tutele per altri lavoratori particolarmente esposti alle condizioni meteo come i rider. Intanto apprezzano l'intervento che amplia il ricorso alla Cig per gli edili pur sostenendo che la procedura per accedere all'ammortizzatore sociale dovrebbe essere automatica. Di fronte all'emergenza caldo, Cgil e Uil chiedevano misure più stringenti fino anche al blocco delle attività se necessario e di rivedere il livello della temperatura dalla quale far scattare la cassa.

Qual è la temperatura massima che il corpo umano può sopportare

Temperature sopra i 35 gradi: quando chiedere la cassa integrazione

Bene ricordare che è già in vigore una norma che consente all'Inps di riconoscere la cassa integrazione guadagni (Cigo) ai lavoratori che sono esentati dall'eseguire la prestazione lavorativa perché impiegati sotto al sole e con temperature superiori ai 35 gradi. Le imprese potranno chiedere il riconoscimento della prestazione economica con la causale "eventi meteo" anche per le temperature "percepite" che sono notoriamente più elevate rispetto a quelle reali. 

L'ombrello dell'Inps copre in generale i lavoratori impiegati nella stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore

Inoltre l'Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione delle lavorazioni in quanto ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, temperature eccessive comprese. 

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