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Lunedì, 29 Aprile 2024
Verso la luce in fondo al tunnel

Gli ospedali si stanno svuotando

Ci sono buone notizie dagli ospedali, a cui si aggiungono altri dati sul Covid pubblicati dalla fondazione Gimbe e riguardanti la settimana che va dal 5 all'11 maggio

Quella appena trascorsa è stata una settimana da guardare con attenzione per quanto riguarda la pandemia da coronavirus perché, se si analizzano i dati, si nota come il virus stia allentando la sua morsa, con ogni probabilità grazie all’avanzamento della campagna vaccinale che ogni giorno mette al riparto oltre 400mila persone. Gli ospedali, che sono sotto la soglia di saturazione, sono il primo grande indicatore di questo miglioramento nel paese, con un numero di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica del 17% e in terapia intensiva del 19%. Sono i numeri della Fondazione Gimbe dopo il suo monitoraggio della settimana che va dal 5 all’11 maggio. Se si prende il dato relativo solo a quel periodo, i ricoverati con sintomi sono diminuiti di 3.239 (17,8%), mentre i ricoveri nelle terapie intensive sono diminuiti di 371, pari al 5,1%. Nella stessa settimana i nuovi casi Covid si sono ridotti del 19%, arrivando a 63.409 contro i 78.309 di quella precedente e i decessi sono diminuiti del 15,4%, arrivando a 1.544 da 1.826. Se restiamo sugli ospedali, ma prendiamo come riferimento gli ultimi 25 giorni, si sono quasi dimezzati i ricoveri: quelli con sintomi si sono ridotti del 49,1% ricoveri con sintomi e del 45,1% quelle nelle terapie intensive.

Gli ospedali si stanno svuotando dei pazienti Covid

Dunque ci sono buone notizie dagli ospedali, a cui si devono mettere vicini altri dati positivi sempre nella settimana indicata dall’organizzazione di studi scientifici. Infatti è migliorato anche l'indicatore relativo ai "Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti", fondamentale in Italia per decidere il colore da assegnare alle aree geografiche, andando così ad incidere direttamente sulla vita dei cittadini. Ebbene i casi su 100mila abitanti si attestano sui 945, in diminuzione del 34,1% rispetto alla settimana precedente. Ora però se si va verso una graduale riapertura, è verosimile che possa ricominciare a circolare, ma per decidere come affrontarlo, non si può fare riferimento al classico indice Rt a cui eravamo abituati e il perché lo spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: "La verosimile ripresa della circolazione del virus in un'Italia quasi tutta gialla richiede una revisione dell'algoritmo delle Regioni a colori, come già proposto dalle stesse Regioni. Con il progredire delle vaccinazioni di anziani e fragili, entriamo infatti in una fase dell'epidemia dove, a fronte di un'elevata circolazione del virus, ci si attende un impatto sempre minore sugli ospedali”. Praticamente, a parità di circolazione del virus, non ci possiamo aspettare le stesse conseguenze negative del passato perché nel frattempo abbiamo fatto le vaccinazioni. Tuttavia “una revisione integrale del sistema rischia di avvitarsi in sterili tecnicismi e di divenire terreno di scontro Governo-Regioni, che, ritardando la modifica normativa, potrebbero nel frattempo mandare in arancione alcune Regioni". Dunque per Cartabellotta è meglio “mantenere lo stesso impianto, ormai ben rodato, procedendo immediatamente ad un suo rapido restyling".

La soluzione potrebbe essere quella di rimettere mano all’algoritmo dell’indice Rt e su quello continuare ad assegnare il colore alle regioni. L’Rt infatti ci dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo. Se l’indice Rt è 1 vuol dire che ogni infetto, in un determinato periodo, può contagiare 1 persona e questa ultima ne può contagiare un’altra soltanto. E’ chiaro come il nostro indice rischi di essere obsoleto di fronte all’aumento delle vaccinazioni. Ma le regioni come sono messe? La soglia di saturazione del 30% risulta superata, seppur di poco, in Lombardia e in Toscana (32%). "Nelle terapie intensive - spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe - il numero dei nuovi ingressi giornalieri continua a scendere, con una media mobile a 7 giorni che questa settimana ha raggiunto i 110 ingressi al giorno”. Solo la Calabria supera la soglia di allerta del 40%.

Pazienti Covid provincia per provincia

Questo, nel dettaglio, è ora il tasso di presenza di pazienti Covid delle terapie intensive e dei reparti ordinari nelle varie regioni e Province autonome: Abruzzo (13% intensive, 21% reparti ordinari); Basilicata (11%, 27%); Calabria (18%, 41%); Campania (19%, 30%); Emilia Romagna (23%, 19%); Friuli Venezia Giulia (10%, 19%); Lazio (26%, 27%); Liguria (22%, 19%); Lombardia (32%, 25%); Marche (24%, 24%); Molise (10%, 11%); PA di Bolzano (6%, 6%); PA di Trento (22%, 9%); Piemonte (23%, 27%); Puglia (27%, 35%); Sardegna (18%, 16%); Sicilia (15%, 24%); Toscana (31%, 20%); Umbria (19%, 20%); Valle d'Aosta (23%, 8%); Veneto (11%, 11%).

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