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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

Il drone di "Porta a Porta" sulla casa di John Elkann: parte la querela

I legali dell'imprenditore: "Clima di aggressione mediatica". La replica della trasmissione condotta da Bruno Vespa: "Quelle immagini non sono andate e non andranno in onda"

Qualcuno l'ha già ribattezzata "guerra dei droni". Un piccolo velivolo radiocomandato a distanza è stato avvistato sulla casa torinese di John Elkann, nipote dell'avvocato Gianni Agnelli, presidente di Stellantis, amministratore delegato di Exor ed editore proprietario del gruppo Gedi. E per questo i legali di Elkann, sabato scorso, hanno annunciato di aver querelato la trasmissione "Porta a Porta" di Rai 1, condotta da Bruno Vespa: avrebbe girato immagini con un drone sull'abitazione torinese dell'imprenditore.

La querela arriva "a fronte di questa ingiustificabile intrusione nella vita privata del nostro assistito - scrivono gli avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re -, per di più realizzata dalla tv di Stato, e a tutela della privacy sua e della sua famiglia che include anche tre minori". I legali diffidano "la redazione di 'Porta a Porta' dal reiterare simili comportamenti, nonché dall'utilizzare in qualunque modo ogni immagine così ottenuta". I tre avvocati parlano di "clima di aggressione mediatica che esorbita dai confini del diritto di cronaca e di critica".

La redazione di Porta a Porta ha subito replicato, precisando che "il filmmaker della trasmissione, dotato di regolare licenza di volo, ha smesso di effettuare riprese dopo l'invito della sicurezza di casa Elkann. Quelle immagini non sono andate e non andranno in onda. Peraltro, il garante della privacy chiarisce, in una nota del settembre 2021, che l'uso di immagini riprese da droni a fini giornalistici, anche senza il consenso degli interessati, è legittimo, fatte salve ovvie cautele come la non ripresa di persone, di targhe e di altri elementi identificativi - sostiene la trasmissione di Rai 1 -. In ogni caso, registrato il dissenso della sicurezza Elkann, abbiamo evitato di trasmettere le immagini".

Poco dopo è arrivata una contro replica. Secondo i legali di Elkann, infatti, la posizione del garante riguarda esclusivamente "fatti di interesse pubblico. Le riprese di luoghi di privata dimora, ove peraltro abitano minorenni, è invece altrettanto ovviamente vietata in assoluto, in considerazione dell'inviolabilità del domicilio prevista dalla Costituzione e tutelata con la sanzione penale".

La vicenda sembra destinata ad avere uno strascico giudiziario.
 

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