rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cosa aspettarsi

Covid e Natale: come stanno (davvero) le cose sull'ultima variante super contagiosa

L'ultima arrivata si chiama Jn1 e ha un tasso di diffusione molto alto. La buona notizia è che non è più nociva e che i vaccini sono efficaci anche in questo caso

E siamo a quota tre. Il prossimo Natale sarà il terzo consecutivo nel quale, oltre ad avere a che fare con i vari malanni di stagione, dovremo vedercela anche con il Covid. Che, malgrado il livello di allerta sia calato sensibilmente, continua a circolare e a mettere a rischio la salute dei più fragili. Parliamo ovviamente di anziani e categorie a rischio come cardiopatici, immunodepressi o malati oncologici. E puntuale, come ogni anno, arriva anche una nuova variante del virus. L'ultima su cui l'Oms ha puntato i riflettori si chiama Jn1. È una sottovariante del ceppo denominato "Pirola", al momento prevalente, ed è caratterizzata da un alto tasso di contagiosità.

Non desta molte preoccupazioni per quanto riguarda gli effetti dell'infezione, ma per la sua rapida capacità di diffusione: "Sulla base delle evidenze disponibili, il rischio aggiuntivo per la salute pubblica globale rappresentato da JN.1 è attualmente valutato come basso. Nonostante ciò con l'inizio dell'inverno nell'emisfero settentrionale, JN.1 potrebbe aumentare il carico di infezioni respiratorie in molti Paesi" rende noto l'Oms, l'organizzazione mondiale della Sanità con una nota. 

La buona notizia, precisa l'organizzazione, è che i vaccini proteggono comunque dalla malattia grave anche in questo caso. Non c'è quindi una grande preoccupazione per gran parte della popolazione, il discorso cambia però se si viene a contatto con pazienti fragili. Per questo è bene attenersi alle regole che ormai abbiamo imparato a conoscere. Ovvero indossare la mascherina quando ci troviamo in luoghi particolarmente affollati (meglio se FFP2), sottoporci a tamponi in caso di affezioni influenzali o respiratorie (meglio se molecolari), limitare i contatti sociali in caso di stati influenzali, febbre o tosse. Nel caso di pazienti particolarmente a rischio sarebbe invece opportuno sottoporsi alla quinta dose della vaccinazione Covid, che copre anche molte sottovarianti della Omicron.

Il dato è però che i ricoveri nelle strutture ospedaliere sono in crescita, anche per la grande capacità di diffusione della nuova variante, e che probabilmente molti italiani passeranno il Natale a letto influenzati. 

Continua a leggere su Today.it...

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Covid e Natale: come stanno (davvero) le cose sull'ultima variante super contagiosa

Today è in caricamento