rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Allerta maltempo

Il giorno dopo l'alluvione: il rischio ora sono le frane 

Due giorni di inferno, 48 ore di pioggia senza sosta che hanno colpito soprattutto le province di Bologna e Ravenna: due vittime, fiumi esondati e crolli. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: "C'è il pericolo frane", 5mila persone a rischio evacuazione

Due giorni di temporali, una quantità di pioggia in 36 ore ininterrotta che vale un quinto del totale della pioggia che cade in un anno in Emilia Romagna. Un'ondata che ha provocato nubifragi ed esondazioni, in particolare nelle province di Bologna e Ravenna, una cosa mai vista nella storia della regione, con 15 fiumi coinvolti da un livello di piena mai registrata contemporaneamente in cosi tanti corsi d'acqua". Nel "day after" inizia la conta dei danni, ma come sottolineato dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, adesso potrebbe sorgere un altro problema, quello delle frane: "Adesso dobbiamo attendere che la situazione si normalizzi ma con l'attenzione agli eventi idrogeologici perché il livello che cala rapidamente può comportare altri tipi di rischi. Bisogna continuare a monitorare e a prepararsi ad accogliere le persone che eventualmente dovranno spostarsi''.

Il rischio di nuove frane

Le zone di Faenza, Bagnacavallo, Conselice, Castel Bolognese sono state messe in ginocchio dalle piene dei fiumi Lamone e Montone: oltre 500 persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Non è bastata l'allerta meteo diramata dalla Protezione civile per evitare il peggio: treni bloccati, strade distrutte, scuole chiuse e anche due vittime. I mesi di siccità, la quantità di pioggia senza precedenti hanno gonfiato a dismisura i fiumi, provocando frane e smottamenti. Fenomeni di particolare intensità che potrebbero presentarsi nuovamente, come ha spiegato Curcio: "Il meteo è in miglioramento ma i quantitativi d'acqua caduti sono ancora presenti sul territorio e vanno monitorati con attenzione, dovremmo attendere grandi e piccole frane". 

Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia Romagna, ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Radio24: "Inizieremo già dalle prossime ore l'avvio della quantificazione puntuale dei danni in tutto il territorio. Speriamo che oggi finisca lo stato di emergenza più pesante, anche se quando finisce di piovere il rischio di frane diventa molto forte in un territorio che prima era colpito dalla siccità". Bonaccini riferisce che questa mattina sarà prima a Faenza, "dove alle 10 con il prefetto e tutti i sindaci del Ravennate faremo il punto della situazione" e poi alle 12 a Imola dove incontrerà anche i sindaci della parte bolognese più colpita. "Ieri - ha ricordato - ho firmato la richiesta per lo stato di mobilitazione nazionale, accolta dal Governo, e abbiamo potuto avere così tutti gli interventi possibili delle varie articolazioni dello Stato. Con il capo della Protezione civile Curcio, arrivato ieri pomeriggio abbiamo fatto il punto della situazione nella sala operativa e sorvolato tutti i territori colpiti".

Le vittime e gli sfollati

Sono due le vittime provocate dall'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia Romagna. La prima è Remo Bianconcini, 80 anni, di Castel Bolognese, travolto dalla piena mentre si trovava in bicicletta lungo gli argini del Senio, in una zona interdetta. La seconda è Enrico Rivola, 78enne morto a Fontanelice, morto sotto le macerie della sua casa, devastata da una frana. Drammatica anche la situazione degli sfollati: oltre 500 soltanto nella zona di Faenza, vero "epicentro" dell'emergenza. 

Una parte vasta della zona del borgo infatti, a pochi passi dal centro storico, è stata travolta dall’acqua del Marzeno, affluente del Lamone che nella notte ha rotto l’argine. L'acqua è arrivata a superare l'altezza delle automobili, sfiorando i primi piani delle case: alcuni residenti sono stati soccorsi con canoe e gommoni: oltre 500 persone evacuate, mentre altre 5mila, su tutto il territorio, rischiano lo stesso destino. Nella provincia di Ravenna le due situazioni più critiche sono quelle del Lamone e del Montone nelle frazioni di San Pancrazio e Ragone, San Marco, Santerno, Ammonite, Mezzano, Glorie e Torri. Ponti chiusi anche nel Modenese, mentre la Statale della Futa, in Appennino, è stata chiusa a Loiano per frana. Chiuse anche diverse provinciali nel Bolognese. Sempre per una frana che ha provocato la rottura della tubazione principale, l'erogazione del gas è stata interrotta in tutta Predappio Alta. (Forlì-Cesena).

Emilia Romagna, i danni per il maltempo (Foto Lapresse)

Riaperta al traffico la SS9 “via Emilia” dal km 72 al km 66,300 a Castelbolognese, in provincia di Ravenna precedentemente chiusa a causa della piena del fiume Senio. Lo comunica Anas spiegando che lungo le strade statali dell’Emilia-Romagna colpite dall’emergenza meteo, permangono i sensi unici alternati lungo la SS65 “della Futa” in comune di Loiano (Bo) e lungo la SS67 “Tosco Romagnola” a Dovadola (Fc) dove il personale Anas prosegue con le attività di rimozione del materiale franato e il monitoraggio dei versanti. Riaperte al traffico, già dal pomeriggio di ieri, sia la SS 16 “Adriatica” a Mezzano, in comune di Ravenna che la SS 253 bis “Trasversale di Pianura” a Medicina (Bo).

Mille interventi dei vigili del fuoco

Intanto proseguono senza sosta le operazioni di soccorso per i danni causati dal maltempo in Emilia Romagna: impegnati 300 vigili del fioco, con rinforzi provenienti da Veneto, Lombardia, Toscana: sono 1.000 gli interventi fatti finora tra le province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. Nel ravennate, i vigili del fuoco stanno operando a Faenza, Massa Lombarda, Conselice, Castel Bolognese, aree in cui permane l'acqua tracimata dal fiume Lamone e dai suoi affluenti. Secondo quanto sottolineato dai vigili del fuoco in una nota, grazie al miglioramento delle condizioni meteo la situazione risulta migliorata, anche se resta lo stato di allerta per rischio idrogeologico e idraulico a causa dell'attuale fragilità di terreno e argini dei corsi d'acqua.Nella notte il maggior numero di interventi è stato svolto nella parte bassa della provincia, tra Bagnacavallo, Boncellino e Villanova di Bagnacavallo, dove le squadre in assetto alluvionale hanno evacuato dalle loro abitazioni circa cinquanta persone.

Nel bolognese squadre impegnate nella notte con mezzi di movimento terra per liberare da fango e detriti alcune strade, tra Monzuno e Pianoro, coinvolte da movimenti franosi. Evacuate nove persone dalle proprie abitazioni a Sesto Imolese.Dal mattino motopompe e tre idrovore provenienti dai comandi di Modena, Parma e Ferrara hanno iniziato le attività di prosciugamento tra Castel San Pietro, Medicina e Imola. Attività di ripristino della viabilità con pale meccaniche anche in provincia di Forlì Cesena, dove squadre dei vigili del fuoco hanno operato fino a tarda sera nelle zone di Dovadola e Modigliana.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il giorno dopo l'alluvione: il rischio ora sono le frane 

Today è in caricamento