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Domenica, 28 Aprile 2024
Il caso

Stop ai figli con due mamme, l'Ue non interviene: "Tema di competenza nazionale"

Il portavoce della commissione europea: "Non commentiamo casi individuali". La decisione della procura di Padova ha mandato in fibrillazione la politica e fatto insorgere la comunità Lgbt

"Non siamo al corrente di questo caso e non possiamo commentare casi individuali", ma "in linea generale, le questioni di diritto di famiglia sono una competenza nazionale". Così il portavoce della commissione europea Christian Wigand ha risposto, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, a una domanda sullo stop della procura di Padova agli atti di nascita di famiglie omogenitoriali. In sostanza la procura della città veneta ha chiesto a una coppia di due mamme di rettificare l'atto di nascita della figlia cancellando il cognome del "genitore 2". Una decisione che ha mandato in fibrillazione la politica e fatto insorgere la comunità Lgbt. 

E che rappresenta solo la punta dell'Iceberg. Sì, perché la procura padovana sta impugnando tutti i 33 atti di nascita registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, a favore del riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali. Il rischio è che ora venga cancellata, in tutti i casi, la madre non biologica dallo stato di famiglia del minore.

Secondo la procura però non si poteva agire in modo diverso. "Un atto di nascita registrato con due mamme va contro la legge e il pronunciamento della Cassazione" ha fatto sapere la posizione del procuratore di Padova Valeria Sanzari. 

Sul tema la comunità Lgbt non può aspettarsi nessun soccorso dall'Ue perché, come ha sottolineato il portavoce della commissione, in Europa vige il principio di sussidiarietà, per cui nelle competenze non esclusive, "l'Unione può agire solo se, e nella misura in cui, l’obiettivo di un’azione proposta non può essere raggiunto in maniera soddisfacente da parte degli Stati membri, ma potrebbe essere realizzato in modo migliore a livello dell'Unione". In soldoni Wigand ha ribadito che il diritto di famiglia non fa parte delle competenze esclusive dell'Ue e che dunque le decisioni spettano alle autorità competenti dei singoli Paesi.

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