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Sabato, 27 Aprile 2024
L'opera delle polemiche

La Tav riparte dopo 5 anni, dove eravamo rimasti

Firmata l'ordinanza che autorizza Rfi a sviluppare il progetto definitivo della nuova linea "Avigliana-Orbassano" e degli interventi di adeguamento dello scalo di Orbassano. La nuova fase per un'opera ideata negli anni '90 e che ancora non c'è

Dopo cinque anni di stop riparte ufficialmente la progettazione della tratta italiana della Tav (treno alta velocità) Torino-Lione. E' stata infatti firmata l'ordinanza che autorizza Rfi a sviluppare il progetto definitivo della nuova linea "Avigliana-Orbassano" e degli interventi di adeguamento dello scalo di Orbassano. Ad annunciare la ripresa degli interventi è la Regione Piemonte, che esprime soddisfazione aggiungendo di aver "sostenuto fin dal suo insediamento la necessità del commissariamento dell’opera, grazie alla quale oggi si può finalmente ripartire con la progettazione in Italia nella piena consapevolezza".

Il percorso a ostacoli della Tav

Il progetto divide la linea ferroviaria Torino-Lione in diverse parti. Una sezione transfrontaliera copre il tratto tra Susa/Bussoleno (in Italia) e il comune francese di Saint-Jean de Maurienne. Il progetto ha una sezione francese e una italiana, in capo a Rfi, che congiunge Susa a Torino. I lavori per la sezione transfrontaliera sono quelli a uno stadio più avanzato rispetto al resto.

Di ferrovia per l'alta velocità sulla tratta Torino-Lione si inizia a parlare nei primi anni '90 ma è ancora in itinere: interruzioni, revisioni, processi, manifestazioni No Tav, Covid alcuni degli ostacoli incontrati. Per dare un'idea temporale riportiamo alcune date chiave. E' il 29 gennaio 2001 quando viene sottoscritto il trattato italo-francese per la realizzazione della nuova linea. Sono Giuliano Amato e Jacques Chirac a firmare il primo accordo tra i due Paesi. Nel 2005 il primo stop dei cantieri in Italia. Nel 2006 il governo Prodi istituisce un osservatorio tecnico composto dai rappresentanti della presidenza del Consiglio, dei dicasteri della Salute, dell’Ambiente e delle Politiche comunitarie e dagli esperti designati dagli enti territoriali interessati. L’osservatorio, tuttavia, non serve a placare le polemiche dei No Tav e dei movimenti contrari alla realizzazione dei lavori. E' il 2011 quando le forze dell’ordine prendono possesso dell’area di Chiomonte, che poi diventerà cantiere. Seguono nuovi accordi Italia-Francia, nuove valutazioni di costi, nuova divisione di compiti. Resta però tutto ancora fermo. Sullo sfondo nuove proteste e nuove valutazioni dei costi. Ancora nel 2019 pende sull'Italia un ultimatum dell'Ue: l'Italia dica come intende portare avanti il progetto o perde i soldi. Il 23 luglio 2019 il premier Conte, in una diretta Facebook, scioglie le riserve sulla Torino-Lione prendendo posizione a favore dell'opera: "Non realizzarla - ha affermato - costerebbe più che completarla". 

Le reazioni

Per il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.,"la Tav è un'infrastruttura indispensabile affinchè il Piemonte possa cogliere le opportunità offerte dal traffico merci del nuovo collegamento ferroviario e Sito Interporto di Orbassano possa diventare il principale scalo logistico del Nord Ovest". 

Festeggia la Lega. "Sulla realizzazione della Torino-Lione - si legge in una nota a forma di Elena Maccanti (capogruppo in commissione Trasporti), Edoardo Rixi (responsabile dipartimento Infrastrutture) e Alessandro Benvenuto (commissione Ambiente e infrastrutture) - la Lega ha portato avanti la sua battaglia in ogni sede istituzionale. Con la ripartenza della progettazione della tratta nazionale raccogliamo i frutti di un lavoro duro e spesso controcorrente rispetto ai partiti del ‘No a prescindere’. Grazie alla Lega l’opera è stata inserita tra quelle da commissariare ed esprimiamo fiducia nell’operato di Calogero Mauceri di cui abbiamo apprezzato la professionalità sui cantieri del Terzo Valico. La Lega da sempre scommette su questa infrastruttura che riteniamo imprescindibile per il futuro del nostro Paese”.

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