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Domenica, 28 Aprile 2024
La vicenda / Torino

I genitori che volevano "curare" il figlio omosessuale (e ora sono indagati)

Il caso a Torino dove un 14enne sarebbe stato maltrattato e umiliato dal padre (senza che la madre intervenisse per impedirlo). Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi

Minacce e umiliazioni, tutto per indurre il figlio minorenne, di appena 14 anni, a diventare eterosessuale. Decine di episodi che hanno portato il pm Giulia Rizzo della la procura di Torino a chiedere il rinvio a giudizio, a ottobre 2023, dei due genitori con l'accusa di maltrattamenti. Il padre per averli praticati, la madre per non averli impediti.

Tutto sarebbe iniziato nell'estate 2020, quando il padre ha letto senz'autorizzazione il diario segreto del figlio, pagine in cui il ragazzo confessava di essere attratto dagli uomini e di preferire attività come il disegno e la moda. Inclinazioni che il padre considerava "troppo da donna" e che voleva cambiare a tutti i costi.

A quel punto avrebbe prima considerato di cacciarlo di casa, ripiegando poi su una serie di punizioni e maltrattamenti con l'obiettivo di cambiarne l'orientamento sessuale e farlo adeguare al suo standard di virilità. Dal divieto di sbarbarsi alla possibilità di agire sui profili social del figlio, di cui si era fatto dare tutte le password. E ancora l'obbligo di rileggere ad alta voce le confessioni intime affidate al diario, di correre nel cuore della notte e di abbassarsi i pantaloni per mostrare i genitali.

Il genitore aveva anche chiesto aiuto a uno psicologo nella convinzione che avrebbe aiutato il figlio a diventare eterosessuale, ma quando il professionista aveva spiegato che l'omosessualità non è una malattia e non va trattata, il padre aveva proseguito con la sua personale 'terapia' a base di insulti e umiliazioni.

Fino al gennaio 2021, quando ha dato un ultimatum al figlio: entro un mese avrebbe dovuto dimostrargli di essere andato a letto con una ragazza. A quel punto il giovane si è rivolto allo psicologo della scuola, che ha avvertito le autorità. Allontanato dalla sua, è stato affidato a un'altra famiglia e ha ritrovato la serenità.

Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi e a gennaio (udienza preliminare fissata per il 22) il giudice dovrà decidere se mandarli a processo. Il minorenne è rappresentato dall’avvocato Mauro Scaramozzino, mentre a difendere i genitori è l'avvocata Valentina Colletta.

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