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Domenica, 28 Aprile 2024
Covid

 "Gli anziani italiani non si vaccinano più"

In Italia la campagna vaccinale degli over 60 è stato un vero e proprio flop. I numeri della Fondazione Gimbe: "In Europa siamo tra i peggiori. Tra Nord e Sud c'è una frattura strutturale"

La campagna vaccinale anti-Covid è stata un flop tra gli italiani over 60. I numeri parlano chiaro e lasciano poco spazio alle interpretazioni: nella fascia d'età degli ultrasessantenni l'Italia è tra i peggiori Paesi d'Europa per la copertura vaccinale. A lanciare l'allarme è la Fondazione Gimbe, che ha condotto uno studio indipendente sulla situazione italiana, visto e considerato che l'Italia, così come Austria, Croazia, Germania, Italia, Lettonia e Svezia, non ha fornito all'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) i dati relativi alla copertura vaccinale del periodo compreso tra il 1 settembre 2023 e il 15 gennaio 2024.

Vaccini Covid over 60: la situazione in Italia

La Fondazione Gimbe ha così estrapolato i dati relativi alla situazione italiana dalla dashboard del Ministero della Salute che riporta le somministrazioni relative alla campagna vaccinale 2023-2024 effettuate a partire dal 26 settembre 2023, dopo l'introduzione dei nuovi vaccini adattati a Omicron XBB.1.5. L'ultimo aggiornamento della platea di riferimento è del 17 febbraio 2023: "Considerato che, inspiegabilmente, il nostro Paese non ha trasmesso i dati richiesti - ha spiegato il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta - abbiamo realizzato un'analisi indipendente utilizzando i dati nazionali ufficiali sulle coperture per valutare il posizionamento dell'Italia rispetto ai paesi europei inclusi nel report dell'Ecdc, oltre che per effettuare un confronto tra le Regioni italiane". Nella fascia 60-69 anni, con una copertura nazionale del 5,7%, l'Italia si colloca al 14esimo posto in Europa. Tredici paesi hanno raggiunto coperture superiori a quelle dell'Italia: dal 6,6% della Repubblica Ceca al 43,5% della Danimarca. Undici paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 5,4% di Cipro allo 0% della Romania.

Nella fascia 70-79 anni, con una copertura nazionale dell'11%, l'Italia è 15esima in Ue. Sono 14 i paesi che hanno raggiunta coperture superiori a quelle dell'Italia: dal 13% del Lussemburgo all'80,4% della Danimarca. Dieci paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 6,9% del Liechtenstein allo 0% della Romania.

Negli over 80, con una copertura nazionale del 14,4%,l'Italia si posiziona 14esima. Tredici paesi hanno raggiunto coperture superiori a quelle dell'Italia: dal 15,8% della Repubblica Ceca all'88,2% della Danimarca, 11 paesi hanno raggiunto invece coperture inferiori alle nostre: dal 13,5% dell'Estonia allo 0,01% della Romania.

Numeri decisamente al di sotto delle aspettative, come sottolineato da Cartabellotta: "Le coperture raggiunte in Italia per tutte le fasce di età over 60 anni documentano un sostanziale fallimento della campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid-19. I tassi di copertura del 5,7% per la fascia 60-69 anni, dell'11% per la fascia 70-79 anni e del 14,4% per gli over 80 ci collocano solo davanti ai paesi dell'Europa dell'Est (eccetto la Repubblica Ceca che ci precede in tutte le fasce d`età e l'Estonia per i 60-69 e i 70-79 anni), a Grecia, Malta, Liechtenstein e, solo per gli over 80, Cipro. Siamo molto lontani dai risultati raggiunti nei paesi dell'Europa settentrionale, ma anche da Spagna, Portogallo e Francia: paesi dove le coperture per le tre fasce di età documentano campagne vaccinali efficaci per tutti gli over 60, con percentuali di copertura crescenti con la fascia di età. I dati italiani confrontati con quelli del resto d'Europa documentano un flop clamoroso nella stagione autunno-inverno 2023-2024, nonostante le raccomandazioni della Circolare del Ministero della Salute del 27 settembre 2023 che ha fatto seguito a quella preliminare del 14 agosto 2023".

Il divario tra Nord e Sud

I dati elaborati dalla Fondazione Gimbe mostrano anche una frattura strutturale tra Nord e Sud, dove la copertura risulta "irrisoria". Nella fascia tra i 60 e i 69 anni a fronte di una copertura nazionale del 5,7%, 10 Regioni si collocano sopra la media nazionale (dal 5,9% del Piemonte all'11% della Toscana). Undici, invece, le regioni che si trovano sotto la media (dal 5,6% dell'Umbria allo 0,9% della Sicilia).

Nella fascia 70-79 anni, a fronte di una copertura nazionale dell'11%, 9 Regioni si collocano sopra la media nazionale: (dall'11,5 dell'Umbria al 21,4% della Toscana), mentre 12 Regioni si trovano sotto la media (dal 10,6% del Veneto all'1,8% della Sicilia).

Quanto agli over 80, a fronte di una copertura nazionale del 14,4%, 9 Regioni si collocano sopra la media nazionale (dal 14,6% dell'Umbria al 26,3% della Toscana), mentre 12 Regioni si trovano sotto la media (dal 14% di Veneto e Lazio, all'1,9% della Sicilia).

"Le coperture vaccinali per le tre fasce di età nelle Regioni italiane - ha commentato Cartabellotta - ripropongono la 'frattura strutturale' Nord-Sud che caratterizza il nostro Servizio Sanitario Nazionale: le Regioni meridionali non solo si trovano al di sotto della media nazionale, ma sono tutte a fondo classifica con coperture vaccinali simili a quelle dei paesi dell'Europa orientale. Anche i risultati della Toscana, che raggiunge le percentuali più elevate di copertura vaccinale nelle tre fasce di età (rispettivamente 11%, 21,4% e 26,3%), rimangono molto lontani da quelli dei paesi del Nord Europa. Considerata l'efficacia dei vaccini nel prevenire la malattia grave e la mortalità negli anziani e nei fragili, è legittimo ipotizzare che una parte degli oltre 4 mila decessi riportati nel periodo considerato poteva essere evitato, in particolare tra gli over 80".

Ma quali sono le cause di questo flop e del divario tra Nord e Sud? Sono diverse le motivazioni individuate dal presidente della Fondazione Gimbe: "Purtroppo, al fenomeno della 'stanchezza vaccinale' e alla continua disinformazione sull'efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di famiglia, mancata chiamata attiva dei pazienti a rischio, criticità tecniche nei portali web di prenotazione. E se da un lato è evidente che molti di questi problemi dipendono dalle Regioni, come documentato dal gap Nord-Sud, il confronto con i paesi europei inclusi nel report dell'Ecdc dimostra che anche le Regioni italiane con i tassi di copertura più elevati sono molto indietro rispetto ai paesi europei dove la campagna vaccinale ha funzionato. Segnale evidente che della campagna vaccinale anti-Covid le Istituzioni centrali hanno parlato poco e 'a bassa voce', peraltro disturbata dal rumore di fondo di quei politici che hanno alimentato la sfiducia nei vaccini per non perdere il consenso della frangia no-vax".

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