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Sabato, 27 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Brexit, i numeri "italiani": cosa ne sarà di diecimila imprenditori inglesi?

Gli inglesi residenti nel Regno Unito non saranno più cittadini dell’Unione europea dopo la Brexit, ma vi sono anche molti inglesi che non operano nel loro Paese d’origine o che si spostano altrove per motivi di studio. Cosa succederà per le attività inglesi all’interno della Ue e per i programmi Erasmus cui partecipano studenti inglesi dovrà essere discusso nelle trattative tra Londra e Bruxelles che si apriranno in seguito al referendum dello scorso 23 giugno. Intanto arrivano i primi dati sulla presenza inglese in Italia.

A giugno 2016 in Italia operano oltre 10mila imprenditori britannici, secondo un’analisi condotta da Unioncamere e Infocamere sulle imprese italiane guidate da un cittadino nato nel Regno Unito.  Quasi il 25% degli imprenditori inglesi in Italia ha scelto la Lombardia per svolgere la propria attività, ma ve ne sono molti anche in Lazio (14%) e in Toscana (10%). Oltre la metà di questi cittadini ricopre la carica di amministratore (56%). 

Gli imprenditori inglesi in Italia operano soprattutto nel commercio (19%), manifatturiero (10%) e servizi di alloggio e ristorazione (9%). Di norma le attività imprenditoriali inglesi in Italia hanno dimensioni molto piccole: quasi il 60% delle aziende italiane con a capo un cittadino della Gran Bretagna può contare al massimo su 10 addetti e su un valore della produzione non superiore ai 2milioni di euro.

L’Italia è anche la quarta meta degli studenti Erasmus britannici, alle spalle di Spagna, Germania e Francia e con un trend in costante crescita (come pure succede per Germania e Francia). 

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