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Venerdì, 26 Aprile 2024
LibeRIscatti

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A cura di Action Aid

Italia-Brasile: l'azione è partita

Erika e Mondir da Torino, Milena e Davide dall’Aquila, Domenico e Antonino da Reggio Calabria. Poi Joana, Ryan e Pedro da Corrego de Euclides e Vitoria, Luiza e Melk da Passarinho. Sono questi i protagonisti di “Italia – Brasile. L’azione è partita”, il docufilm prodotto da Rai in collaborazione con ActionAid, che racconta l’incontro di dodici bambini (sei italiani e sei brasiliani) che per due settimane si sono allenati insieme in terra verde e oro durante i Mondiali, per giocare la partita più bella del mondo: Italia – Brasile.

Provenienti da realtà sociali difficili, dai Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio (MUSP) dell’Aquila, che dopo cinque anni dal terremoto costituiscono ancora le uniche scuole conosciute dai bambini abruzzesi, alle baracche della favela di Passarinho, i protagonisti di questa esperienza hanno imparato a conoscersi e a scoprire le proprie culture d’origine attraverso il calcio, strumento d’integrazione e trasmissione di valori positivi.

I dodici bambini si sono allenati tutti i giorni sotto la guida del coach Aldo Montinaro e lo sguardo attento di Enrico Bertolino, il “capo banda” di questa spedizione. Tanti i campi che hanno ospitato i piccoli calciatori: dalla spiaggia di Farinha al campo in erba messo a disposizione dalla Polizia Municipale di Recife fino al Centro Sportivo “Giacinto Facchetti”, fondato a Pititinga proprio da Enrico Bertolino.

Fra un allenamento e l’altro, i piccoli campioni hanno avuto modo di scoprire gli aspetti tipici del Brasile e della sua cultura. Visita obbligata al mercato di São José, dove i bambini hanno visto, toccato e assaggiato i cibi locali come le banane dolci, la manioca e l’acerola.  Invece, a Cabo de Santo Agostinho, hanno preso parte a una lezione speciale di capoeira, tenuta da un’organizzazione locale che, insieme ad ActionAid, porta avanti diversi progetti legati allo sport e alla promozione dei diritti, in questa zona del Brasile. Proprio come il calcio,  la capoiera viene utilizzata per coinvolgere i bambini nelle varie attività, con  l’obiettivo di allontanarli dalla strada ed evitare la dispersione scolastica.

Fra i tanti splendidi momenti trascorsi insieme, giocando e lavorando sodo per prepararsi al meglio per la partita, uno in particolare avrà sempre un posto speciale nel cuore di questi piccoli campioni: il giorno dell’incontro con la Nazionale italiana di calcio. Durante l’allenamento a porte aperte che ha preceduto la partita contro l’Uruguay, le due squadre di ActionAid, con Enrico Bertolino in testa, sono state chiamate in mezzo al campo per salutare, scattare foto, abbracciare, giocare e ridere con gli Azzurri.

Gioia infinita, il cuore che batte all’impazzata e sale su in gola, gli occhi che brillano di felicità, sorrisi e urla che non si possono contenere: per un momento il calcio, quello vero, quello inteso come passione, torna ad essere protagonista attraverso le emozioni di questi piccoli campioni, speranza di un mondo che può cambiare grazie ai valori dello sport.

L’entusiasmo dell’incontro e la cocente delusione per l’esclusione dai Mondiali della Nazionale italiana, lasciano presto spazio a nuovi sentimenti: c’è la partita più bella del mondo da giocare e i piccoli campioni sono determinati più che mai a dare del proprio meglio sotto gli occhi di tutti gli abitanti del villaggio di Pititinga, accorsi per assistere all’incontro fra la nazionale italiana e quella brasiliana. Mano sul cuore, inni nazionali e poi il fischio d’inizio. Il match è da subito avvincente e le due squadre si affrontano a viso aperto con decisione, coraggio e fair play.

La partita più bella del mondo è così, regala sempre sorprese, capovolgimenti di fronte improvvisi, fiato corto fino al fischio finale. Poi la gioia che esplode al novantesimo: incontenibile e piena. I nostri piccoli campioni, italiani e brasiliani, ce l’hanno fatta, hanno vinto e hanno riportato, sotto gli occhi di tutti, l’importanza e il valore dello sport che può unire e rendere tutti uguali. Oltre ogni confine, ogni barriera. La magia del calcio è questa.

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