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Venerdì, 26 Aprile 2024
Razzismo / Venezia

"Picchia il bengalese": sgominata gang di italiani minorenni

Arrestati sei ragazzini, tutti tra i 14 e i 17 anni, che negli ultimi mesi si sono macchiati di rapine, danneggiamenti e violenze contro gli immigrati. Nell'accusa l'aggravante dell'odio e della discriminazione razziale

MESTRE (VENEZIA) - La baby gang che imperversava a Mestre è stata sgominata. La squadra mobile di Venezia ha notificato un provvedimento di custodia cautelare a carico di sei minori, tra i 14 e i 17 anni e tutti italiani, che si sono resi responsabili negli ultimi mesi di rapine, danneggiamenti e violenze. Sono accusati inoltre di reati contro il patrimonio, contro la persona e danneggiamenti, a cui si aggiunge l'aggravante d'aver commesso i fatti per finalità di odio e discriminazione razziale.

"PICCHIA IL BANGLA" - Come riporta Venezia Today sono loro infatti i responsabili delle aggressioni ai bengalesi avvenute in pieno centro a Mestre. Le forze dell'ordine hanno inoltre perquisito le abitazioni di altri sette minori coinvolti nelle azioni teppistiche che sono avvenute tra piazza Ferretto e Piazzale Candiani. Sono stati numerosi gli episodi tra Mestre e Marghera passati a setaccio dalla squadra mobile lagunare coordinata dalla procura dei minori di Venezia. L'operazione di oggi inoltre segue gli arresti, avvenuti il 30 gennaio scorso, di altri 5 minori e le 9 perquisizioni di appartenenti sempre ad una baby gang al centro di fatti simili.

APPELLO ALLA CITTA' - Solo pochi giorni fa la comunità bengalese aveva chiesto aiuto alla città. Prima che scoppiasse la rivolta infatti, Kamrul Syed, il rappresentante della comunità bengalese di Venezia, aveva lanciato un segnale, organizzando una manifestazione per dire basta ai continui attacchi.

L'AGGRESSIONE DEL 7 APRILE - La goccia che aveva fatto traboccare il vaso e che aveva indotto Syed a darsi da fare per far sì che parte dei 7mila bengalesi che gravitano sulla città (tra laguna e terraferma) iniziassero ad alzare la voce, è stata l'aggressione subita da un suo connazionale solo pochi giorni prima in Piazza Ferretto. Il 7 aprile infatti, verso le 21 un venditore di rose è stato aggredito e malmenato da alcuni ragazzini. 

Ci attaccano perché siamo forse più deboli - ha continuato Syed - e perché piuttosto che rispondere alle provocazioni abbassiamo la testa. Noi non vogliamo lo schema violenza contro violenza. Nessuno deve farsi giustizia da sé.

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