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Venerdì, 26 Aprile 2024
Città Terni

Bimbo disabile costretto nel box e picchiato: coppia in manette

Il piccolo di sei anni soffre di una malattia genetica rara. La madre e il compagno, disoccupati e tossicodipendenti, lo picchiavano in continuazione

TERNI - Scene di orrore quotidiano andate avanti per tanto tempo in una casa di Terni ai danni di un bambino disabile. Il piccolo di sei anni, affetto da una malattia genetica rara che comporta, tra le altre cose, un grave ritardo neuromotorio, era costretto a stare tutto il giorno in un box e veniva picchiato a più riprese, anche solo per aver chiesto dell'acqua o del cibo.

La squadra mobile ha arrestato la madre del bambino, di 35 anni, e il suo compagno, 27enne, con l'accusa di maltrattamenti. I due, originari di Rieti ma residenti a Terni, sono entrambi disoccupati e tossicodipendenti.

Le indagini sono partite da una segnalazione anonima e hanno permesso di accertare come i due malmenassero in continuazione il bambino, apostrofandolo con insulti di ogni genere e tenendolo sempre nel box, divenuto ormai per lui una vera e propria gabbia. Schiaffi e pugni, sempre sulla testa, anche se chiedeva solo da bere. E gli insulti erano rivolti anche all'altra figlia della donna, una bambina di 5 anni, che però non risulta sia stata picchiata.

L'inferno, secondo quanto riferito dalla polizia in una nota, cominciava nel pomeriggio, al ritorno dalla scuola: il bambino veniva messo immediatamente nel box e se provava a chiedere qualcosa, il compagno della madre, imprecando, gli premeva la mano sulla testa, schiacciandolo verso il basso fin quando non stava zitto; la poca cena gli veniva data in piedi, sempre nel box.

Inoltre la coppia, sempre secondo quanto riferito dalla polizia, si drogava in casa, iniettandosi le sostanze stupefacenti davanti ai figli. Al termine dell'attività investigativa il gip del Tribunale di Terni, Panariello, su proposta del pm Elisabetta Massini, ha disposto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere con isolamento giudiziario, provvedimento che è stato eseguito con il supporto del personale della stazione carabinieri di Papigno.

I due bambini sono stati affidati temporaneamente, con il consenso del padre, ad una casa famiglia, in attesa delle determinazioni del giudice del tribunale per i minorenni dell'Umbria.
 

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