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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Compra dipinto per 19 mila euro, ma è di Leonardo da Vinci: vale 100 milioni di euro

L'incredibile vicenda del dipinto acquistato all'asta da un collezionista canadese. Gli esperti non hanno dubbi: è di Leonardo

FIRENZE - "La Bella Principessa" vale più di 100 milioni di euro. E pensare che è stata acquistata all'asta dal collezionista Peter Silverman per la "modica" cifra di 19 mila euro. L'opera, dopo ricerche, analisi di laboratorio e pareri di illustri critici d'arte, è stata attribuita alle mani sapienti di Leonardo da Vinci e la quotazione, va da sé, è schizzata alle stelle. Le conclusioni arrivano oggi dopo anni di studi e dovranno ora essere confermate dall'intera comunità scientifica.

LA STORIA DEL DIPINTO - Peter Silverman acquistò la tela nel 2007 in una casa d'aste di New York. L'occhio esperto del collezionista intuì subito la falsa attibuzione: fino a quel momento il dipinto si faceva risalire alla scuola tedesca dell'Ottocento. Ecco perché Silverman ha finanziato le ricerche durate anni. I risultati sono descritti dagli studiosi nel volume 'La bella principessa' di Leonardo da Vinci. Nel libro, i ricercatori spiegano che il ritratto della giovane e bella donna vissuta alla fine del XV secolo (epoca in cui visse Leonardo) è una pagina mancante del "Volume Sforziate", uno dei quattro libri sulla famiglia Sforza, quello che è attualmente conservato a Varsavia.

In seguito, la pagina fu asportata dal volume e utilizzata come opera a sé stante. "La pergamena - ha raccontato Silverman - l'avevo già incontrata dieci anni prima in un'asta e mi sfuggì. Dopo dieci anni mi sono imbattuto nuovamente in quella 'giovane donna' e finalmente la comprai. Sin dall'inizio non ero convinto che fosse dell'800, come era stata venduta, e così mi convinsi di portarla in giro per studiarla fino ad arrivare in Francia".

I CRITICI - A supportare la tesi in Italia gli studiosi Mina Gregori, Cristina Geddo e Alessandro Vezzosi. "Vittorio Sgarbi - ha detto Silverman - e altri critici italiani, come il direttore degli Uffizi, hanno accreditato la bellezza dell'opera ma non se la sono sentiti di supportare la tesi della paternità di Leonardo".

LE ANALISI IN LABORATORIO - Il libro descrive i risultati del laboratorio: ad esempio l'analisi al carbonio dimostra che il dipinto risale ad un periodo compreso fra il 1140 e il 1650; le immagini scattate da una supertecnologica macchina fotografica, in grado di rivelare i differenti strati di colore, ha stabilito che una delle impronte digitali presenti sul ritratto è molto simile a un'altra impronta del maestro italiano ritrovata sul dipinto intitolato 'San Girolamo' e custodito nei musei Vaticani; l'inchiostro e il gesso sono stati usati da una mano sinistra e Leonardo era appunto mancino. Oggi il dipinto viene stimato intorno ai 100 milioni di euro. "Ho parlato con il sindaco Renzi - ha detto Silverman - e mi ha detto che è interessato ad esporre il dipinto su pergamena in Palazzo Vecchio nel 2013". (da FirenzeToday)

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