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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Foggia, ancora un ordigno contro i manager antimafia: "Noi andiamo avanti"

Succede a poche ore dall'arrivo in città del commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Annnpaola Porzio. I testimoni: "Esplosione fortissima". Il gruppo Telesforo: "Noi andiamo avanti, con fiducia"

Ancora paura a Foggia, un ordigno è esploso davanti a un centro anziani quando mancavano poche ore all'arrivo in città del commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Annnpaola Porzio. 

Esplosione Foggia in via Vincenzo Acquaviva

La bomba è esplosa davanti al centro 'Il Sorriso di Stefano' in via Vincenzo Acquaviva, al civico 37, proprio davanti all'ingresso del centro sociale polivalente per persone anziane autosufficienti appartenente alla cooperativa Sanità Più del gruppo Telesforo. La deflagrazione ha provocato alcuni danni alla saracinesca, ad alcune auto parcheggiate e tanto spavento per una addetta delle pulizie che si trovava all'interno e che ha avvertito un malore. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia scientifica.

Il responsabile delle risorse umane della cooperativa è Cristian Vigilante, già vittima di un attentato dinamitardo il 3 gennaio. Vigilante è testimone in un'inchiesta della Dda contro la criminalità organizzata foggiana.

Indaga la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. L’attentato sarà oggetto di attenzione nel corso di un vertice che si terrà stamani tra inquirenti ed investigatori alla presenza di Annapaola Porzio, commissario straordinario antiracket del Governo e del Procuratore della DDA di Bari con i vertici delle forze di polizia, ma anche di associazioni, enti e istituzioni del territorio.

"Esplosione fortissima, hanno tremato tutti i vetri"

"L'esplosione e' stata fortissima. Erano le cinque e quarantacinque del mattino. Hanno tremato tutti i vetri, ho pensato subito a una bomba". A raccontarlo all'Adnkronos Tommaso, un residente, dopo l'esplosione questa mattina all'alba.

Il luogo dell'esplosione, video da FoggiaToday

"Lo Stato e i cittadini di Foggia non abbassano la testa. Gli inquirenti sono già al lavoro e non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalità, libertà e giustizia. Vinceremo insieme questa battaglia". Lo scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su twitter, dopo il nuovo attentato avvenuto a Foggia.

I manager antimafia: "Noi andiamo avanti"

"La squadra di manutentori del nostro gruppo ha già ripristinato i locali e sta accogliendo con il calore di sempre i nostri 30 ospiti. Noi andiamo avanti. Con la vostra solidarietà e con fiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nelle forze dell'ordine e nella giustizia", ha scritto il gruppo Telesforo su Facebook: "La domanda che ci poniamo è se gli autori e i mandanti di questo vile gesto che poteva provocare la morte della donna che era all'interno a lavorare, sappiano o meno che hanno colpito un simbolo di umanità e di altruismo. Forse non tutti conoscono l'origine del nome di questo centro diurno e sarà bene ricordarlo proprio oggi. Stefano Franchi era un ragazzo ospite della RSSA Il sorriso, deceduto nel giugno 2016 per via di una grave malattia neurodegenerativa. Il padre di Stefano alla morte del figlio, ha voluto donare questo immobile a Sanità Più in segno di riconoscenza per le cure prestate con amore e dedizione a Stefano. Un gesto di una portata e di un significato enormi. Per rispetto verso la famiglia Franchi e in memoria di Stefano, Sanità Più ha deciso di destinare l'immobile all'apertura di un centro per anziani che oggi permette a 30 famiglie di vivere la fragilità che accompagna il proprio caro con tranquillità nella piena sicurezza di una gestione sana e umana prima ancora che altamente professionale. Ironia della sorte, l'atto vandalico ha colpito direttamente la famiglia Franchi perché l'auto del papà di Stefano che era parcheggiata vicino all'entrata del Sorriso di Stefano ha subito ingenti danni per via dell'esplosione".

La scorsa settimana manifestazione per la legalità a Foggia

La scorsa settimana ventimila persone hanno preso parte a un corteo organizzato a Foggia da Libera contro la violenza mafiosa che si è concluso in piazza Cavour a Foggia. Dal palco sono intervenuti gli organizzatori della rete provinciale di Libera, le vittime innocenti di mafia: da Nicola Ciuffreda a Giovanni Panunzio da Francesco Marcone (la figlia Daniela è la vicepresidente nazionale di Libera) a Luigi e Aurelio Luciani. E infine l'arcivescovo del capoluogo dauno, monsignor Luigi Pelvi e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti.

"È stata scritta una bellissima pagina di partecipazione e di desiderio di legalità - scrive su facebook il sindaco di Foggia, Franco Landella -. Foggia, come sempre, ha risposto compatta all'appello lanciato dall'associazione Libera, che ringrazio per aver promosso un'iniziativa che non è affatto una passerella ma, al contrario, una dimostrazione plastica del fatto che mafia e criminalità sono minoranza nella nostra comunità".

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