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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Silvia, uccisa e trovata nel freezer: fidanzato condannato

Trent'anni a Giulio Caria. Il cadavere di Silvia Caramazza, 39 anni, fu trovato il 27 giugno 2013 in un appartamento di Bologna

BOLOGNA - Trent'anni di carcere: è la pena inflitta dal giudice a Giulio Caria. Il 35enne sardo è stato condannato per aver ucciso la compagna Silvia Caramazza, 39 anni, al culmine di una relazione fatta - secondo la ricostruzione degli inquirenti - di vessazioni e persecuzioni. L'uomo, dopo il delitto, aveva nascosto il corpo della donna in un freezer a pozzetto nell'appartamento di Bologna dove fu ritrovato il 27 giugno 2013.

"E' una sentenza che riconosce l'ottimo lavoro svolto dalla procura e dalla polizia, rispetta profondamente la vittima e spazza via, almeno in primo grado, tutte le insopportabili bugie dette dall'imputato", ha commentato il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini.

Nel processo in rito abbreviato davanti al gup Gianluca Petragnani Gelosi, il pm Maria Gabriella Tavano aveva chiesto la condanna all'ergastolo. Caria era imputato per omicidio volontario aggravato da stalking (iniziato a ottobre 2011), e dall'aver agito con crudeltà, oltre che di occultamento di cadavere.

Il gup ha riconosciuto anche una provvisionale di risarcimento all’Unione Donne Italiane (Udi) e al Comune di Bologna, ente quest’ultimo che per la prima volta aveva deciso di costituirsi parte civile in un procedimento per un femminicidio. (da BolognaToday)

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