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Domenica, 28 Aprile 2024
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Furto da film in gioielleria a Roma: colpo da 800mila euro

Quattro le persone arrestate dai carabinieri. Il colpo venne messo a segno lo scorso mese di ottobre

Un colpo da maestro. Un furto da film. La "banda del buco", riuscita a mettere a segno un colpo da 800mila euro in una gioielleria in via Bocca di Leone, a pochi passi da piazza di Spagna, nel cuore di Roma. Era la notte dello scorso 3 ottobre. A cinque mesi di distanza da quella notte la banda del buco è stata presa dai carabinieri che hanno notificato all'alba otto misure cautelari. A finire in manette i tre autori materiali del colpo in via Bocca di Leone e una donna che ha pensato a 'ripulire' la refurtiva stipulando polizze di pegno per sostituire i gioielli rubati con denaro in contanti. Altre quattro persone sono state sottoposte a obbligo di presentazione in caserma perché accusate di ricettazione. Disposto inoltre il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di gioielli e monili per 120mila euro.

Le indagini

L'indagine dei carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, è durata circa 3 mesi. L'attività investigativa è partita subito dopo il furto degno di Lupin, avvenuto la notte tra il 2 e il 3 ottobre. Dall'analisi delle registrazioni delle telecamere è stato ricostruito che i ladri avevano studiato ogni cosa nei minimi dettagli, effettuando nei giorni precedenti quattro o cinque sopralluoghi. Attraverso attività tecniche di geolocalizzazione e intercettazione telefonica gli investigatori hanno dato un nome e un volto ai componenti della banda immortalati nei video. A finire in carcere i due che hanno materialmente effettuato il foro nella parete e aperto la cassaforte con la fiamma ossidrica.

Come agivano i ladri

Uno di loro, un 65enne romano, era già stato coinvolto in indagini per furti con la tecnica del buco, tra cui uno venti anni fa in una villa a Porto Cervo. Mentre il 'palo', fratello dell'altro e incensurato, si trova ora ai domiciliari. Dalle indagini è stato ricostruito anche quello che è accaduto dopo la divisione del bottino: una parte è stata affidata a fedeli ricettatori che vendevano 'porta a porta' i preziosi oppure sono stati 'impegnati' in cambio di denaro o ancora ceduti a Compro oro e fusi per ricavarne piccoli lingotti. Recuperati dai carabinieri e sequestrati circa 400 pezzi tra gioielli, pietre preziose, brillanti e orologi. Alcuni sono stati riconosciuti dal titolare della gioielleria mentre vanno avanti gli accertamenti per risalire ai proprietari degli altri preziosi e stabilire se gli arrestati siano autori di altri colpi commessi con le stesse modalità.

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