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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Paziente stordita e stuprata dall'infermiere: spuntano altre due vittime, il video dell'orrore

L'uomo, arrestato il 4 gennaio scorso per violenza sessuale aggravata, è accusato anche di maltrattamenti e peculato. Le macabre fasi dello stupro nelle immagini degli occhi elettronici

PADOVA - Lo hanno arrestato per il reato di violenza sessuale aggravata. I Nas avevano sorpreso l'uomo - un infermiere romeno di 41 anni dipendente dell'Azienda ospedaliera di Padova, sposato e padre di famiglia - ad abusare sessualmente di una paziente cinese di 58 anni, ricoverata nel reparto di Neurochirurgia, dopo averla stordita con del benzodiazepine. 

Secondo l'accusa - come riporta PadovaOggi - l'infermiere si sarebbe macchiato di altri due reati: quello di maltrattamenti, nei confronti di altre due pazienti cui avrebbe somministrato farmaci non prescritti allo scopo di stordirle, e quello di peculato, perché si sarebbe appropriato di medicinali dell'Azienda ospedaliera. Sono inoltre in corso ulteriori accertamenti per verificare se altre donne siano state vittime di abusi sessuali da parte del 41enne. 

Le indagini sul conto dell’uomo - coordinate dal sostituto procuratore Giorgio Falcone - erano partite da alcune segnalazioni inviate dalla stessa Azienda ospedaliera alla Procura della Repubblica di Padova, in merito a presunte somministrazioni di farmaci a base stupefacente in maniera errata e/o al di fuori di terapie in atto, effettuate nel Reparto di Neurochirurgia nei confronti di pazienti di sesso femminile. Per questo, in ospedale erano state installate delle telecamere, allo scopo di monitorare il comportamento dell'infermiere.

Sono stati proprio gli occhi elettronici ad incastrarlo. È il 4 gennaio. L'infermiere entra nella stanza di una paziente e, tra le 19.39 e le 20, mette in atto il suo macabro piano. Le immagini mostrerebbero tutte le fasi dello stupro: l'uomo avrebbe preso la mano della donna per somministrarle una prima iniezione di benzodiazepine; pochi minuti dopo, una seconda puntura, che l'avrebbe anestetizzata del tutto; quindi, le avrebbe sfilato le calze contenitive e il pannolone, spostando il catetere e avvicinando a sé il corpo della paziente; per agire con più facilità, avrebbe utilizzato la leva del lettino per posizionarlo all'altezza del suo bacino; avrebbe poi consumato la prima violenza, durata pochi istanti; subito dopo, un secondo stupro, al termine del quale l'infermiere avrebbe estratto da una tasca un fazzoletto per ripulire le proprie tracce biologiche; infine, l'arrestato avrebbe ricomposto la paziente, come se nulla fosse mai accaduto. Tutto è stato ripreso e l'infermiere è stato ammanettato all'istante. Mercoledì, il trasferimento dal carcere di Padova a quello di Verona, dove esiste una sezione riservata ai detenuti indagati per violenza sessuale.

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