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Venerdì, 26 Aprile 2024
MODENA

Il Papa visita i terremotati: "Non sarete soli"

Benedetto XVI è atterrato a San Marino di Carpi e si è diretto a Rovereto di Novi. Ha ricordato la figura di don Ivan Martini, il parroco morto sotto le macerie

MODENA - Qualche minuto di raccoglimento in preghiera e poi la commozione di fronte alla statua della Madonna. Così è iniziata stamane la visita modenese di Papa Benedetto XVI. Atterrato poco prima delle 10.30 a San Marino di Carpi, il Santo Padre si è diretto a Rovereto di Novi per ricordare la figura di Don Ivan Martini, il sacerdote morto il maggio scorso a seguito del crollo di calcinacci della Chiesa di Santa Caterina di Alessandria. Proprio davanti alla facciata della Chiesa, il Pontefice si è fermato per lasciare una preghiera per il parroco scomparso e incontrare il fratello: "Quella è la statua che Don Ivan avrebbe voluto portare in salvo", ha spiegato a un Papa commosso per la testimonianza di Fede offerta dal sacerdote. In seguito, il bagno di folla: accompagnato dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli e dal segretario particolare Mons. Georg, Benedetto XVI è stato accolto da applausi scroscianti da circa 2mila persone assiepate sulle transenne già dalle prime ore della mattinata odierna.

RICOSTRUZIONE - Saluti di rito da parte delle autorità. Il Presidente della Regione Vasco Errani ha ricordato Don Ivan Martini definendolo come "testimone di un impegno e di una vicinanza spirituale vera della Chiesa verso chi ha meno e soffre" e ha assicurato "case prima dell'inverno, il tutto in trasparenza sconfiggendo sul nascere infiltrazioni criminali lavorando alla luce del sole con il governo nazionale a cui non chiediamo assistenza ma collaborazione". Sentita l'accoglienza, e non poteva essere altrimenti, anche dal Cardinale di Bologna Carlo Caffarra: "Ci sono tante crepe nelle nostre case, nessuna nei nostri cuori", ha affermato volgendo lo sguardo alla statua della Madonna di Don Ivan.

CREPE - "I vostri cuori non hanno crepe, ma sono uniti nella Fede e nella Speranza", ha detto Papa Benedetto XVI riprendendo le parole di Caffarra. Il Pontefice ha ringraziato la comunità locale per l'accoglienza e ha riferito di essersi fin da subito interessato alle sorti dell'Emilia colpita del terremotato: "Avrei voluto visitare tutte le comunità colpite dal sisma, ma sapete quanto sarebe stato difficile - ha detto Joseph Ratzinger - in questo momento, vorrei sentiste come il cuore del Papa sia vicino al vostro per consolarvi, ma soprattutto per incoraggiarvi e sostenervi".

SALDA ROCCIA - Ricorre ancora una volta il ricordo di Don Ivan: "Qui a Rovereto, nel crollo della Chiesa che ho appena visto, ha perso la vita Don Ivan Martini - ha aggiunto il Pontefice - Rendendo omaggio alla sua memoria, rivolgo un saluto a voi sacerdoti e confratelli". Il Papa ha citato il salmo 46 per incoraggiare le popolazioni colpite dal sisma: "Dio per noi è rifugio e fortezza, aiuto infallibile che si è mostrato alle angosce. Non temiamo se la terra trema e vacillano i monti. Queste parole non solo colpiscono per l'immagine del terremoto, ma per ciò che è il nostro atteggiamento interirore di fronte agli sconvolgimenti della natura, un atteggiamento di sicurezza data dalla roccia su cui poggiano i nostri piedi, Dio". Prima di incontrare una 50ina di persone terremotate e di ripartire per la Città del Vaticano, l'esortazione finale: "Non siete e non sarete soli - ha concluso Papa Bendetto XVI - La Chiesa vi è vicina con la preghiera e con l'aiuto concreto delle associazioni e della Charitas". Infatti, 600mila euro sono stati donati per le popolazioni colpite.

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