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Sabato, 27 Aprile 2024
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Roberta Ragusa, la procura: "Processate il marito Antonio Logli"

Ugo Adinolfi, procuratore di Pisa, rivela i prossimi passi dell’inchiesta per la scomparsa di Roberta Ragusa, l’imprenditrice pisana scomparsa nel gennaio 2012: “Ormai siamo convinti del nostro lavoro e chiederemo il rinvio a giudizio per Logli con l’accusa di omicidio”

PISA - "Ormai siamo convinti del nostro lavoro e chiederemo il rinvio a giudizio per Antonio Logli con l’accusa di omicidio. Non ci sono altre interpretazioni e riteniamo dunque di avere gli elementi per sostenere l'accusa". Lo dice Ugo Adinolfi, procuratore di Pisa, dopo la consegna, nei giorni scorsi, della relazione conclusiva dei carabinieri sulle indagini sul caso di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da San Giuliano Terme nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012.

Al lavoro conclusivo dei carabinieri hanno collaborato anche i militari del reparto crimini violenti del Ros, guidato da Vincenzo Molinese, nato il 15 novembre 2011 con scopi puramente investigativi. Il loro lavoro ha affiancato quello dei colleghi del Nucleo investigativo pisano, scrutando in controluce Logli e analizzando le sue mosse ma anche la sua condotta.

Nella relazione finale consegnata dai carabinieri sono evidenziati gli indizi di colpevolezza a carico di Antonio Logli, indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, nella vicenda della scomparsa della moglie: dalle testimonianze raccolte, alle scoperte fatte nel corso delle indagini, fino ai suoi silenzi in auto quando, sapendo di essere intercettato, evitò di rispondere per ore alla figlia che gli chiedeva spiegazioni sull'assenza della madre.

E poi c'è la simulazione fatta da Logli, e documentata dagli inquirenti, del suo avvistamento così come lo aveva raccontato il supertestimone Loris Gozi: il marito della Ragusa si colloca esattamente nel punto in cui disse di averlo visto Gozi, ma lui di quella testimonianza non era a conoscenza. Fino al maldestro tentativo di inquinare le prove ordinando all'amante Sara Calzolaio di distruggere i telefonini utilizzati per parlarsi negli otto anni della loro relazione clandestina. (da PisaToday)

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