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Lunedì, 29 Aprile 2024
Milano

Ragazzine costrette a ubriacarsi, stuprate e filmate: tre arresti

Le violenze sarebbero avvenute nello scantinato di uno stabile in zona Bignami, a Milano: in manette un 24enne, accusato di entrambi gli stupri, insieme ad un 33enne e un uomo di 60 anni

Violenza sessuale su due ragazze minorenni, con l'aggravante dell'uso di sostanze alcoliche: questa l'accusa con cui sono finiti in manette tre uomini sudamericani, arrestati il primo febbraio scorso dal nucleo Tutela Donne e Minori dell'Unità investigazioni e prevenzione della polizia locale di Milano. Il trio, composto da un 24enne, un 33enne e un uomo di 60 anni, avrebbe obbligato le giovani a bere fino a perdere i sensi, approfittando poi della condizione di incoscienza delle ragazze per abusare sessualmente di loro. In una delle occasioni le violenze sono stata anche filmate, con il video che poi è stato diffuso.

Le indagini degli investigatori nei confronti dei presunti stupratori sono iniziate all'inizio del dicembre scorso, quando  quando una ragazzina di 14 anni si è presentata alla clinica Mangiagalli insieme a sua madre denunciando di aver subito abusi sessuali dal 24enne, che conosceva. L'ospedale ha immediatamente allertato la Locale, che ha subito dato il via all'inchiesta. 

La giovane ha raccontato che quel giorno aveva un appuntamento con l'amico in zona Bignami, dove avrebbe dovuto incontrare altri giovani. Al suo arrivo, però, aveva trovato soltanto il 24enne e un suo amico - il 33enne - che avevano convinto la ragazzina a seguirli prima in un supermercato per comprare alcolici e poi in uno scantinato di uno stabile in zona. 

Orrore a Milano: prima l'alcol, poi la violenza sessuale

Dopo aver bevuto un primo bicchiere la quattordicenne ha iniziato a non sentirsi bene, ma è stata costretta dai due a continuare a bere in attesa, come da loro promesso, che arrivassero altri amici. Dopo aver bevuto altri due bicchieri, però, la ragazza ha avuto un mancamento e quando ha riaperto un attimo gli occhi si è accorta che il conoscente la stava molestando, ma non è riuscita a respingerlo poiché troppo debole. Svenuta nuovamente, si è risvegliata qualche ora dopo in un'auto, sul sedile posteriore con i pantaloni abbassati e il trentatreenne a fianco che continuava a metterle le mani addosso. Riaddormentatasi nuovamente, la ragazza si è poi svegliata intorno alle 16.30, si è fatta restituire il cellulare che le avevano tolto e riaccompagnare a casa. Nel tardo pomeriggio, al rientro della madre, la quattordicenne le ha raccontato quanto accaduto durante la giornata e insieme sono andate al pronto soccorso. 

Grazie alle intercettazioni telefoniche è stato possibile recuperare velocemente gravi e plurimi elementi di prova a carico degli indagati e grazie all'analisi delle celle agganciate dalle utenze telefoniche si è potuta confermare l'assoluta attendibilità della vittima. Durante l'indagine, gli agenti hanno poi scoperto una seconda vittima, violentata a marzo scorso dal 24enne, che quella volta aveva agito in compagnia del 60enne, entrambi conosciuti alla vittima. In quell'occasione, secondo le ricostruzioni di investigatori e inquirenti, il ragazzo aveva anche realizzato - e diffuso - un video della violenza sessuale commessa mentre la ragazzina era svenuta a causa dell'alcol. 

"L'esito di questa indagine - commentano la vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo e il comandante della polizia locale Marco Ciacci - è l'ennesima conferma dell'impegno e della professionalità del Nucleo Tutela Donne e Minori. Un gruppo che lavora in perfetta sintonia e in coordinamento con altre istituzioni cittadine, come il soccorso violenza sessuale della clinica Mangiagalli e la Procura della Repubblica, su temi particolarmente delicati e che ben rappresenta lo spirito e la dedizione con cui tutta la polizia locale si mette al servizio della città".

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