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Sabato, 27 Aprile 2024
ROMA

Lavoratori Alcoa in protesta a Roma: rabbia e tensione

Oltre 350 dipendenti dello stabilimento sardo sono giunti nella Capitale per dar vita a un sit-in di protesta sotto al ministero dello Sviluppo Economico

Tensione, bombe carta, fumogeni e qualche manganellata da parte delle forze dell'ordine. Così i lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme (Sulcis Iglesiente) sono arrivati sotto la sede del ministero dello Sviluppo Economico, in via Molise, a pochi metri dalla famosa via Veneto, per dar vita a un sit-in di protesta mentre all'interno è in corso un incontro tra i sindacati e i vertici del ministero. Oggetto dell'incontro, il futuro dello stabilimento: la multinazionale statunitense dell'alluminio ha infatti comunicato che intende chiudere la produzione entro aprile. Da qui le inevitabili proteste dei lavoratori. E così, dopo mesi di tensione, ecco il tavolo definitivo.

"Risultato non garantito" - Tavolo dal risultato tutt'altro che scontato: "Questa vertenza è tra quelle su cui c'è il massimo impegno del ministero" ha spiegato il ministro Corrado Passera. "Come governo stiamo facendo il massimo per facilitare le trattative, ma tutti sappiamo bene che il risultato non è garantito, perchè ci muoviamo in un settore molto difficile". 

Il tavolo - Da una parte Corrado Passera e il sottosegretario De Vincenti. Dall'altra i vertici dell'azienda. Nel mezzo, come sempre accade, i lavoratori, rappresentati nella sede di via Veneto dai sindacati al completo che hanno spiegato come l'obiettivo di questo incontro è "convincere l'azienda a non spegnere gli impianti".

Roma, la protesta dei lavoratori Alcoa

Fuori, la protesta - Intanto in strada cresce la tensione. "Toia hai trado la terra madre" è lo striscione dietro al quale circa 350 lavoratori hanno dati vita al corteo, attaccando direttamente l'amministratore delegato di Alcoa Italia. Una vota giunti in via Molise, i lavoratori si sono seduti in terra, scandendo slogan al ritmo dei loro caschi di lavoro sbattuti per terra. Quindi, hanno inziato a bruciare i loro certificati elettorali come segno di contestazione contro il ministro Passera. Contemporaneamente a Portovesme, i loro colleghi stanno scioperando. 

Le possibili soluzioni - Fonti sindacali confermano che sarebbe ben cinque le manifestazioni di interesse per rilevare dall'Alcoa lo stabilimento di Portovesme. Alle tre già note, le svizzere Glencore e Klesh e la tedesca Hammerer Alluminum, si sarebbero aggiunti un gruppo industriale e un fondo finanziario americano. "Ma la partita è aperta a qualsiasi scenario" hanno confermato i sindacalisti prima di entrare al ministero.

 

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