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Sabato, 27 Aprile 2024
L'omicidio / Roma

La lite in un bar, poi la trappola: così è stato ucciso un ragazzino di 14 anni

Caccia aperta a tre sospettati per l'omicidio di Alexandru Ivan: erano a bordo dell'auto dalla quale sono partiti i colpi fatali

Tre sospettati ricercati dai carabinieri. Hanno un nome e un volto le persone a bordo dell'auto dalla quale sono partiti gli spari che hanno ucciso Alexandru Ivan. È attesa ad ore la svolta che potrebbe portare all'arresto dei responsabili dell'omicidio del 14enne di Pantano Borghese (Roma), ucciso alle 3 di notte tra venerdì e sabato nel parcheggio della metro C di Pantano. Una ricostruzione dei fatti nella quale non mancano gli elementi da chiarire, ma che grazie a testimonianze, video delle telecamere e conoscenza del territorio, ha permesso di mettere i carabinieri sulle tracce dei tre. Si tratterebbe di personaggi molto noti in zona, conosciuti per i loro modi di fare, tanto che in molti da subito li hanno indicati come possibili responsabili. 

Tutto ha inizio poco prima delle 23. È il compleanno della mamma di Alexandru e il suo compagno, nonché patrigno della vittima, esce per andare a comprare da bere per poi festeggiare. Con lui Alexandru. Vanno in un bar sulla Casilina, in zona Borghesiana: è sempre aperto ed è un punto di riferimento del quartiere. Al suo interno ci sono i soliti noti. Secondo quanto riferito anche dallo zio della vittima ci sarebbe stato uno sguardo di troppo. Un "che ca**o guardi" mal digerito e da lì la scintilla, diventata fuoco forse anche per l'alcol in circolo. Spintoni, parole fuori posto, qualcuno dice una scazzottata. Sembrava finita lì e invece...

Invece, una volta a casa, il patrigno di Alexandru avrebbe ricevuto una telefonata per chiedere un chiarimento. Lui accetta e decide di andare all'appuntamento. Non da solo. Sì, perché raduna un gruppo, quattro, cinque persone. Con lui c'è anche il figlio della compagna, Alexandru e questo è uno dei punti da chiarire: perché portare un 14enne, poco più che bambino, a un incontro che si sapeva non sarebbe stato di abbracci? I carabinieri chiariranno.

Di certo c'è che quella telefonata si trasforma in una trappola, perché in quel parcheggio arriva un'auto con a bordo tre persone dalle intenzioni chiare, tanto da non scendere neanche. Dalla vettura partono diversi colpi, prima in aria, poi a casaccio. Due centrano Alexandru Ivan al petto e all'addome e lo uccidono, praticamente sul colpo. L'intera scena è stata immortalata dalle telecamere installate che mostrano anche la fuga delle persone presenti, una volta sentiti gli spari. 

"Era un ragazzo bravo, non stava in mezzo alla strada, in mezzo agli spacciatori, in mezzo alla droga. Lui non c'entrava niente con questo", raccontava ieri lo zio della vittima Ionut. Lui, come altri amici e parenti, hanno messo i carabinieri sulla pista giusta che si spera possa portare all'arresto in tempi brevi dei responsabili, priorità di chi indaga, ma non l'ultimo tassello della vicenda. 

Già, perché oltre al perché all'appuntamento sia stato portato Alexandru ci sono altri aspetti da chiarire. Ad esempio non si trova il cellulare della vittima e le spiegazioni non convincono. Come non convince a pieno il motivo addotto per la lite nel bar, lo sguardo di troppo. Troppo futile per generare una lite prima e la necessità di un chiarimento poi.

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