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Sabato, 27 Aprile 2024
Criminalità / Milano

Milano, blitz contro la gang dei "latinos" Barrios 18

Quindici persone sono state arrestate: si tratta per lo più di cittadini salvadoregni, ma ci sono anche due italiani. Tra le caratteristiche della banda, una rigida gerarchia, con un codice di obbedienza applicato con violenza

Maxi operazione della polizia di Stato contro la banda di "latinos" di Barrio 18 a Milano. Decine di uomini della Squadra mobile di Milano hanno eseguito diverse ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip, Paolo Guidi, su richiesta del sostituto procuratore Enrico Pavone nei confronti di quindici soggetti, indagati a vario titolo di associazione per delinquere, tentato omicidio, rapina aggravata, spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, lesioni personali aggravate e detenzione e porto di armi da sparo e da taglio.Tutti gli episodi sono stati commessi a Milano tra il gennaio e l’ottobre 2014. La gang di "Barrio 18" è a sua volta in lotta contro la Mara Salvatrucha (MS-13), sorta di internazionale di bande criminali d'origine centro americana. 

Sono quasi tutti di nazionalità salvadoregna, ma tra di loro ci sono anche due italiani. Si tratta di una ragazza accusata di aver partecipato ad una rapina aggravata ad una coppia che era stata derubata con violenza di una borsa, di una giacca e di una bicicletta, e di un 22enne che nel febbraio 2014 era rimasto ferito nel corso di una feroce aggressione in piazza De Angelis a Milano da parte di alcuni membri della pandilla dei Trinitarios: Michele Marcello Di Gese, detto "Gringo", che ora è accusato del tentato omicidio di un membro della gang "MS13" (aggredito di fronte ad una discoteca di via Tullio Massarani), il 20enne ecuadoriano Jackson Jahir Lopez Trivino, che nel giugno scorso fu poi arrestato per aver aggredito due macchinisti delle Ferrovie Nord a colpi di machete.

Sgominata gang di "latinos" a Milano | Foto MilanoToday

Tra le caratteristiche della banda, una rigida gerarchia con un codice di obbedienza applicato con la violenza, un rito di affiliazione costituito da un pestaggio di gruppo, spedizioni punitive con coltelli, machete e pistole, tatuaggi per riconoscersi, graffiti per marcare il territorio, una cassa comune alimentata dallo spaccio di droga e da reati contro il patrimonio, per le esigenze della banda e dei complici detenuti. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati coltelli, pistole e machete. Oltre che la provincia di Milano, l’operazione ha riguardato anche quelle di Varese, Como e Belluno dove alcuni degli indagati sono stati localizzati. (da MilanoToday)

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