Attentato nel vibonese, bomba sotto l'auto: grave un giovane

Momenti di paura questa mattina a Savini di Sorianello, in provincia di Vibo Valentia. Nicola Ciconte, un ragazzo di 28 del luogo, è rimasto gravemente ferito dopo la violenta esplosione di un ordigno posizionato sotto la sua automobile. 

Secondo una prima ricostruzione, l'autobomba è stata azionata da un meccanismo d'accensione dell'Opel Astra del giovane, che stava per mettere in moto il veicolo quando è avvenuta la deflagrazione. Al momento dell'esplosione, il veicolo si trovava parcheggiato all'interno dell'abitazione del giovane.

Nicola Ciconte è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato con l'elisoccorso all'ospedale di Catanzaro. Il giovane ha riportato la lacerazione del polpaccio destro e rischia l'amputazione della gamba. Molti media, locali e nazionali, parlando di un possibile collegamento tra questo attentato con una faida tra due fazioni della 'Ndrangheta calabresa, i clan Emanuele e Loielo. 

Un'ipotesi al momento smentita da Marco Di Caprio, comandante dei Carabinieri di Serra San Bruno, sentito da Today: "Stiamo indagando su diverse piste, ma non possiamo affermare con certezza che l'attentato sia collegato ad una faida tra clan della 'Ndrangheta". Secondo quanto confermato dal comandante Di Caprio, a lanciare l'allarme sarebbero stati i vicini di casa: "Ci hanno chiamato dopo aver sentito una forte esplosione. Il ragazzo, già noto alle autorità per reati legati alla droga, si trovava in auto al momento della deflagrazione, ma stiamo ancora aspettando i risultati delle analisi sul veicolo".

La faida delle Preserre vibonesi ebbe inizio nel 2002 quando gli esponenti del clan Emanuele uccisero i fratelli Giuseppe e Vincenzo Loielo. Dal 2013 sono avvenuti almeno otto omicidi e quattro tentati omicidi, tutti collegati a questa faida tra clan.