rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Prodotti ritirati / Napoli

Bambino beve alcune gocce di un integratore: ustioni a gola e stomaco

Il piccolo, 6 anni, è stato ricoverato in codice rosso. Richiamati dal mercato tre prodotti della "Vivere Alcalino". Il titolare dell'azienda: "Incidente non causato da noi, il prodotto andava diluito in acqua"

A Napoli un bambino di sei anni ha ingerito alcune gocce non diluite di un integratore alimentare ed è finito ricoverato in codice rosso in ospedale. Secondo una prima ricostruzione, il piccolo ha riportato ustioni alla gola e allo stomaco dopo aver bevuto Alka Water, dell'azienda Vivere Alcalino, che lo produce in uno stabilimento in provincia di Bat (Barletta-Andria-Trani). L'episodio è accaduto a ottobre e il bimbo avrebbe riportato danni alla gola e allo stomaco. Per quanto successo, l'Asl di Brindisi, competente per territorialità rispetto alla sede dell'azienda produttrice (a San Michele Salentino), ha disposto il ritiro dal commercio del prodotto. Il prodotto in questione, composto da idrossido di potassio, è denominato Alka Water e il bambino, a quanto si apprende, avrebbe ingerito l'integratore non diluito, contrariamente alle indicazioni riportate nelle modalità di uso. Tre prodotti dell'azienda che progetta e commercializza integratori alimentari sono stati ritirati dal mercato a seguito dell'incidente.

Asl Brindisi: "Quantità di idrossido di potassio superiore al consentito"

Liborio Rainò, direttore del Sian (servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) dell'azienda sanitaria, contattato da BrindisiReport, ripercorre l'iter che ha portato al richiamo dei prodotti. "Il 26 ottobre - afferma - l'Asl Brindisi, tramite la regione Puglia, ha ricevuto una segnalazione dal ministero della salute, su indicazione del centro antiveleni di Pavia". Si trattava di un'allerta legata all'intossicazione alimentare del bambino residente in Campania, "a seguito dell'ingestione di un prodotto, commercializzato come integratore alimentare, non diluito - chiarisce Rainò - contrariamente alle indicazioni riportate nelle modalità di uso".

"Da accertamenti fatti in via preliminare, anche sulla base della valutazione fatta dal centro antiveleni di Pavia - prosegue Rainò - abbiamo visto che questi integratori, non solo quello ingerito dal bambino, ma anche altri integratori simili, presentano un quantitativo di idrossido di potassio ben superiore rispetto al consentito". Tale componente è un regolatore di acidità, utilizzato per determinare l'alcalinizzazione dell'acqua. "C'è questo supposto effetto benefico dell'alcalinizzazione - afferma ancora il dirigente dell'Asl - che in questo caso veniva perseguito attraverso la diluizione di questo integratore". 

Oltre al prodotto in questione, "l'azienda aveva ideato e avviato la produzione - dichiara ancora Rainò - di altri integratori con formulazione simile. In via precauzionale abbiamo proceduto inizialmente a un blocco della commercializzazione e quindi della distribuzione dei prodotti disponibili presso l'azienda. Poi, a seguito di un parere dell'Istituto superiore di sanità, per il principio di precauzione è stato adottato un provvedimento relativo al ritiro dalla commercializzazione e richiamo dal consumo di tutti gli integratori commercializzati dall'azienda (si tratta di tre prodotti, più uno ancora in fase di progettazione, ndr) con la caratteristica di questo idrossido di potassio in elevata quantità che se ingerito come tale determina, come effettivamente è indicato nella confezione, effetti caustici".

"Nel frattempo l'azienda, anche tramite il proprio sito web e canali social - chiarisce Rainò - ha divulgato il comunicato che è possibile vedere anche sul sito del ministero, dove sono disponibili le schede dei prodotti che sono stati richiamati e ritirati dal consumo. La parte si è resa diligente in questa azione di ritiro-richiamo". Ma gli accertamenti non si sono conclusi. "Adesso abbiamo esteso la nostra attenzione ad altri prodotti, sempre commercializzati a marchio della stessa azienda - conclude Rainò - che non sono notificati come integratori alimentari ma hanno un'azione di correttore di acidità e antiossidanti per alimenti e bevande. In questa fase abbiamo chiesto al ministero, tramite la regione Puglia, di avere un parere scientifico anche per quanto riguarda la caratterizzazione di questi prodotti". 

Il titolare dell'azienda: "Incidente non causato da noi"

Ma il titolare della Vivere Alcalino, Rocco Palmisano, si difende. "L'incidente - dichiara Palmisano a BrindisiReport - non è causato da noi.  Il prodotto è regolarmente registrato al ministero della salute dal 2019. All'epoca il ministero avrebbe potuto ritirarlo o non farlo produrre. Addossare la colpa a me dell'incidente lo ritengo un abuso". Palmisano rimarca: "Sulla scatola e sul bugiardino c'è scritto di non usare il prodotto tal quale perché è caustico". "Un adulto consapevole legge e lo usa come è scritto: cinque gocce in mezzo litro di acqua. Ovviamente se il prodotto finisce in mano a un bambino, può succedere l'incidente che è stato la causa di tutto. Ma se un bambino ingerisce inavvertitamente della varechina o un farmaco, questi prodotti non vengono tolti dal commercio". 

E poi ancora: "Sulla notifica del ministero si mette la fotografia della scatola e la composizione del prodotto. Qualcuno mi deve dare una spiegazione del perché di tutto questo putiferio, per un incidente. È ovvio che un concentrato chimico, se lo si beve, fa male. Legalmente mi consulterò con il mio avvocato per vedere il da farsi. Certamente non mi farò chiudere l'azienda per un eccesso di zelo".

Continua a leggere su Today.it...
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bambino beve alcune gocce di un integratore: ustioni a gola e stomaco

Today è in caricamento