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Sabato, 27 Aprile 2024
La vicenda dall'inizio

Benno Neumair, confermato l'ergastolo: uccise i genitori e buttò i corpi nell'Adige

La sentenza della Corte d’assise d'appello di Bolzano. La difesa aveva chiesto l'assoluzione

La Corte d’assise d'appello di Bolzano ha confermato la condanna all'ergastolo per Benno Neumair, l'assassino reo confesso dei genitori Laura e Peter, entrambi insegnanti in pensione, i cui corpi erano stati gettati tra le acque del fiume Adige. La sentenza è arrivata nel pomeriggio di lunedì 30 ottobre dopo un'udienza durata pochi minuti. L'accusa aveva chiesto la conferma del carcere a vita, mentre per la difesa Benno andava assolto in quanto malato e non imputabile.

La stessa pena era stata inflitta in primo grado lo scorso 19 novembre. Nelle motivazioni della sentenza la corte d'Assiste aveva spiegato che quando uccise i genitori Benno Neumair era in grado di intendere e volere. 

La vicenda

Il caso dei due insegnanti uccisi aveva colpito molto l'opinione pubblica. Riavvolgiamo il nostro e ripercorriamo i fatti dall'inizio. Tutto comincia il 4 gennaio 2021 a Bolzano, quando il trentenne Benno strangola con un cordino da alpinista entrambi i genitori, il padre Peter e la madre Laura Perselli, nella casa di famiglia. Prima uccide il padre, con cui aveva avuto una lite; poi non appena la madre rientra a casa strangola anche lei, forse per eliminare un testimone scomodo. Dopo il duplice omicidio, il giovane getta i corpi dei genitori nel fiume Adige. Il giorno dopo lo stesso Benno va dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. 

Le prime ricerche vengono condotte nella zona dell'hotel Eberle (che proprio il giorno della presunta scomparsa era stato colpito da una frana), ma si risolvono con un nulla di fatto. Ben presto i sospetti degli inquirenti si concentrano sullo stesso Benno: il giovane era da poco tornato a vivere con i genitori e qualche mese prima aveva avuto un acuto episodio psichiatrico culminato in un ricovero coatto in Germania.

Per quattro settimane, Benno cerca di allontanare i sospetti partecipando attivamente alle ricerche e mostrandosi collaborativo. Dietro questo atteggiamento, si scopri dopo, c'era forse la convinzione di aver nascosto bene le tracce del duplice omicidio. La notte del 4 gennaio, quella dell'omicidio, Benno era andato a dormire da un'amica a cui aveva dato alcuni vestiti da lavare. Vestiti poi nascosti durante un sopralluogo dei Ris. Un’altra donna, una maestra conosciuta su Tinder da Benno, lo aveva invece aiutato a pulire casa. Entrambe le donne non sono state ritenute complici dell'uomo.

Il primo vero errore di Benno del giovane è quello di portare la vettura di famiglia in un autolavaggio: i carabinieri lo fermano poco prima che l'auto finisce sotto le spazzole, e nel portabagagli viene rinvenuta una tanica di acqua ossigenata. Ma la svolta arriva qualche giorno dopo, quando gli inquirenti mettono in connessione una macchia di colore giallastro su un ponte dell'Adige e i movimenti di Benno la notte dell'omicidio: i dati relativi alle celle telefoniche confermano infatti la presenza dell'uomo in quella zona.

Sentendosi braccato, la notte del 28 gennaio 2021 Benno si costituisce e nei suoi confronti viene disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Il corpo della madre viene trovato il 6 febbraio 2021. Dopo la notizia, Benno scoppia in lacrime e confessa il duplice omicidio. Il corpo del padre viene trovato soltanto il 27 aprile 2021. 

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