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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

Ruby ter, Berlusconi indagato: "Testimoni corrotti al processo"

Il Cavaliere e i suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo sono indagati a Milano nell'inchiesta cosiddetta "Ruby ter". Ipotesi di corruzione in atti giudiziari, in particolare dei testimoni

MILANO - Nuovi guai giudiziari per Silvio Berlusconi. L'ex premier, i suoi difensori - gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo - e alcune delle ragazze che hanno partecipato alle "feste di Arcore" sono indagati a Milano nell'inchiesta cosiddetta "Ruby ter".

Berlusconi e i suoi legali sono accusati di corruzione in atti giudiziari: avrebbero infatti pagato alcune delle partecipanti alle feste (indagate a loro volta in quanto corrotte) per testimoniare a favore del Cavaliere.

La loro iscrizione nel registro degli indagati segue la trasmissione degli atti da parte del tribunale di Milano. Sono quarantacinque in tutto i nomi iscritti nel registro degli indagati: fra loro molti fra i testimoni del processo Ruby accusati di aver detto il falso.

Il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, a proposito dell'inchiesta ha dichiarato che "il procedimento è assegnato al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pubblico ministero Luca Gaglio anche perché Ilda Boccassini ha comunicato che lei ha altri impegni più pressanti".

PROCESSO RUBY - Il 24 giugno scorso il Cavaliere è stato condannato a sette anni di carcere per concussione e prostituzione minorile. I giudici della quarta sezione penale hanno quindi disposto la trasmissione degli atti alla Procura per indagare sulle presunte false testimonianze. Nelle motivazioni i giudici hanno chiarito che la gran parte di questi testimoni avrebbero detto il falso in aula con "deposizioni compiacenti" anche per "vantaggi economici e di carriera" che gli avrebbe garantito l'ex premier. Lo stesso collegio nelle motivazioni ha denunciato la gravissima attività di "inquinamento probatorio" portata avanti dal leader di Forza Italia a indagini e processo in corso, con Ruby e molte delle ragazze "pagate" per mentire.

PARLA IL CAV - "In questi giorni ricorre il ventesimo compleanno di Forza Italia e sono stati venti anni di guerra con una magistratura che da allora non ha mai smesso di coltivare il disegno di commissariare la volontà degli elettori. E per aver spezzato questo disegno io sono diventato il male assoluto, l'ostacolo da abbattere, il nemico da far scomparire dalla scena pubblica", ha detto Berlusconi in un passaggio di un messaggio letto al "XI incontro internazionale di giurisprudenza" organizzato dal presidente dell'associazione interparlamentare di amicizia Italia-Brasile Domenico Scilipoti. "Io sono qui e resto qui, sentendo su di me chiara e forte tutta la responsabilità che mi viene dalla fiducia e dal voto dei cittadini. Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente. Quello in cui, insieme a me, credono milioni di Italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi".

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