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Venerdì, 26 Aprile 2024
CRONACA

Calabria, truffe alle assicurazioni: uccidono il feto per avere più soldi

Scoperta e smantellata una banda specializzata in finti incidenti stradali per truffare le assicurazioni. In un'occasione avrebbero causato "deliberatamente" la morte di un feto per alzare il prezzo del risarcimento

CALABRIA - Non un "normale" incidente. Non uno scontro tra due auto. Ma di più. Molto di più. Si erano spinti davvero oltre i sette arrestati a Cosenza nell'ambito di un'operazione di polizia e guardia di finanza su una serie di presunte truffe ad assicurazione per falsi incidenti stradali. Erano convinti, evidentemente, che i soldi ottenuti non fossero abbastanza e in un caso, per aumentare i ricavi, hanno "causato deliberatamente - scrivono gli inquirenti - la morte di un feto". 

"UN FETO UCCISO" - Secondo la ricostruzione di chi indaga, infatti, in una delle numerose truffe, i sette indagati avrebbero ottenuto un risarcimento molto elevato provocando un incidente in cui è rimasta ferita una donna incinta e causando, secondo l'accusa, la morte del nascituro. 

SETTE INDAGATI - Delle sette persone coinvolte nell'ambito dell'operazione denominata "Medical market", quattro sono agli arresti domiciliari, due hanno ricevuto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un'altra, che è un avvocato, la sospensione dalla professione forense.

DUE MILIONI DI RICAVI - Sono invece complessivamente 144 le persone alle quali sono stati notificati altrettanti avvisi di garanzia. La truffa di cui si sarebbero resi responsabili gli indagati, secondo quanto riferito dagli investigatori, ammonta complessivamente a due milioni di euro. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di omicidio volontario, falso ideologico e materiale in atto pubblico, corruzione, peculato, frode e truffa ai danni dello Stato.

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