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Domenica, 28 Aprile 2024
La fuga / Milano

Si costituisce il quinto evaso dal carcere Beccaria: due sono ancora in fuga

I sette erano riusciti a scappare dal penitenziario per minorenni il giorno di Natale. Due sono stati rintracciati, in tre si sono presentati convinti dalle famiglie

Il quinto dei sette ragazzi evasi il giorno di Natale dal carcere Beccaria di Milano si è costituito. Ha 19 anni ed è il più grande del gruppo, si è presentato nella tarda serata di ieri, 28 dicembre, in questura. Adesso quindi i fuggitivi sono solo due: uno di 17 e l'altro di 18 anni, entrambi italiani. Il 19enne è un italiano residente in provincia di Como ed è accusato di maltrattamenti in famiglia. Già in passato era scappato da alcune comunità. 

Martedì 27 dicembre era stato individuato il quarto ragazzo: un 17enne marocchino. Era in strada a Sesto San Giovanni, insieme a degli amici. Un cittadino ha segnalato alla centrale operativa dei carabinieri la presenza in strada di un gruppo di ragazzi con musica ad alto volume. Quando i carabinieri sono arrivati, alcuni giovani hanno tentato la fuga, ma sono stati fermati e identificati. Tra loro c'era il 17enne evaso appena 48 ore prima, che è stato riaccompagnato nuovamente al Beccaria.

Altre tre fuggitivi erano invece stati rintracciati nelle ore immediatamente successive alla fuga. Due sono stati convinti a costituirsi dalle rispettive famiglie, mentre un diciottenne è stato rintracciato dagli agenti della polizia penitenziaria a casa della suocera. 

I sette ragazzi, di cui solo tre già maggiorenni, erano scappati il 25 dicembre approfittando di un momento di distrazione di una guardia e della presenza di un cantiere del Beccaria, che aveva favorito la fuga. La situazione delle carceri nel frattempo è diventata tema di scontro politico. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sottolineato che la fuga è "l'ultima spia di un crescente e allarmante disagio giovanile, di cui tutti siamo chiamati ad occuparci". Lo storico cappellano del carcere, don Gino Rigoldi, intanto, ha detto di sperare che questo episodio "dia uno scossone" al ministero e che getti luce sulla situazione di un istituto in cui "manca un direttore da 20 anni" e in cui "ci sono lavori da sedici".

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