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Lunedì, 29 Aprile 2024
I fanatici del Daesh

Luigi Di Maio minacciato dall'Isis

L'articolo pubblicato dal settimanale al Naba: "Quella è Roma e noi vi entreremo senza false promesse"

Luigi Di Maio nel mirino dell'Isis, dopo aver copresieduto per la prima volta a Roma con il segretario di Stato americano Antony Blinken la riunione ministeriale della coalizione anti Daesh.

Il settimanale dello Stato Islamico al Naba ha pubblicato due giorni fa un articolo di minacce nei confronti dell'Italia e del ministro degli Esteri, nel quale si legge: "Il dossier più pesante e importante sul tavolo dell'alleanza dei crociati a Roma è l'Africa e la regione del Sahel. Il ministro degli Esteri italiano ha ammesso che non basta combattere lo stato islamico in Iraq e Siria, ma bisogna guardare altre regioni in cui è presente, sostenendo che l'espansione dello stato islamico in Africa e nel Sahel desta preoccupazione e proteggere le coste europee significa proteggere l'Europa".

"Non è un caso - continua il giornale che fa riferimento allo Stato islamico - che i crociati e i loro alleati si incontrino nella Roma crociata e non c'è dubbio che i timori di Roma siano giustificati, poiché è ancora nella lista dei principali bersagli dei mujahidin. I mujahidin dell'Isis stanno ancora aspettando il compimento della promessa di Dio onnipotente nei loro confronti: questa è Dabiq, questa è Ghouta, questa è Gerusalemme e quella è Roma e noi vi entreremo senza false promesse".

Il ministro ha ricevuto la solidarietà di molti esponenti della maggioranza. "Le minacce dell'Isis non intimidiscono né gli italiani, né il governo italiano, né il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, al quale voglio attestare anche personalmente solidarietà e vicinanza" scrive in una nota Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Che prosegue: "L'idea che la barbarie fondamentalista possa impadronirsi di Roma è semplicemente ridicola: non hanno spaventato l'Occidente ieri, non lo spaventeranno oggi". 

Messaggi di vicinanza sono arrivati a Di Maio anche dal ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e da Renato Brunetta, minIstro della pubblica amministrazione, oltre che da molti esponenti del M5S.

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