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Venerdì, 26 Aprile 2024
Crisi economica

Più cremazioni e meno sepolture: colpa della crisi

Anche il 'caro estinto' risente della recessione: secondo un'indagine Federutility Sefit "aumenta la scelta di cremare i propri cari": è più economica

In occasione del 2 novembre, giorno di commemorazione dei defunti, la Federutility Sefit ha presentato la sua indagine annuale sul settore del 'caro estinto'. Un settore che non è stato risparmiato dalla crisi economica.

Ed è a causa della crisi che "aumenta la scelta della cremazione per i funerali" in quanto "ritenuta la più economica".

"Si è registrata negli ultimi anni una crescita accentuata delle cremazioni, soprattutto al nord e centro Italia - spiega la Federazione che riunisce oltre ad imprese energetiche e di servizi idrici anche quelle funerarie-cimiteriali - in particolare nei capoluoghi di provincia, laddove in genere è presente l'impianto di cremazione".

Sulla base degli ultimi dati disponibili si tratta di "un'impennata significativa, segno che la crisi economica ha inciso profondamente nelle abitudini funerarie degli italiani, spostando la scelta dalla tumulazione in loculo alla più economica cremazione".

A Milano, per esempio, "ormai nel 65% dei decessi si sceglie la cremazione. Oltre il 60% è anche Como e Bolzano. Anche Roma registra nei primi 9 mesi del 2012 circa 8.000 cremazioni, quando l'intero 2011 ne aveva registrato 9.608".

Un dato, osserva Federutility, "particolarmente rilevante perchè di fatto sancisce la progressiva marginalità dei cimiteri, i quali hanno come principale fonte di introiti le tariffe per nuove concessioni di loculi o rinnovi di concessioni esistenti".

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