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Sabato, 27 Aprile 2024
Le esequie

Centinaia di persone e palloncini bianchi all'uscita della bara: i funerali di Giulia

Si sono svolti a Sant'Antimo (Napoli) i funerali di Giulia Tramontano, uccisa dal compagno a Senago nella casa in cui vivevano

Centinaia di persone si sono date appuntamento, domenica pomeriggio alle tre, davanti alla chiesa di Santa Lucia a Sant'Antimo (Napoli), per l'ultimo saluto alla 29enne Giulia Tramontano, uccisa nella casa di Senago (Milano) dal compagno Alessandro Impagnatiello, incinta di sette mesi, e originaria proprio della cittadina del Napoletano in cui vivono ancora i suoi genitori. La famiglia di Giulia ha chiesto una cerimonia strettamente privata: le persone di Sant'Antimo hanno voluto essere comunque presenti fuori dalla chiesa e stringersi intorno a loro con commozione e silenzio.

"L'amore non priva ma regala, protegge non uccide. Tutti uniti per Giulia e Thiago", si leggeva in un lungo drappo rosa e bianco all'entrata della Chiesa. Ai lati del portone i gonfaloni dei Comuni di Sant'Antimo e Senago: in entrambi, domenica 11 giugno è previsto lutto cittadino. E c'era anche il gonfalone della Regione Campania. Presente, in rappresentanza di Senago, la sindaca Magda Beretta.

Verso le quattro di pomeriggio, il rintocco delle campane ha annunciato la fine delle esequie. Poi è uscita la bara, accompagnata dalla sorella Chiara, dal fratello Mario e dai genitori Loredana e Franco. A quel punto le persone presenti nei pressi della chiesa si sono lasciate andare a un lungo applauso, mentre si alzavano in cielo centinaia di palloncini bianchi; poi la gente di Sant'Antimo si è unita al corteo funebre verso il cimitero.

"Giulia può essere indicata come una testimone, una martire", ha detto Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, che ha concelebrato la funzione insieme al parroco don Salvatore Coviello: "È una testimone perché portava la vita dentro di sé. C'è solo da dire che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita". E il parroco: "L'amore che è dono è stato vissuto in modo malato. È stato vissuto come possesso, ostacolo e distruzione. Sono stati toccati gli elementi essenziali della dignità della persona e della società". Sui manifesti funebri è stato aggiunto anche il nome di Thiago, il nascituro che Giulia portava in grembo.

Intanto a Senago, nella stessa ora, gli abitanti si sono riuniti nel punto in cui era stato abbandonato il corpo senza vita di Giulia, in via Monte Rosa, davanti al murale realizzato nei giorni scorsi, che ritrae la 29enne incinta con un bimbo tra le braccia. La gente ha recitato preghiere silenziose e molti hanno lasciato biglietti e mazzi di fiori.

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