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Martedì, 30 Aprile 2024
Il caso / Torino

Si suicida in carcere a 24 anni, sotto accusa la psichiatra: "Ignorati segnali"

Secondo l'avvocato della famiglia del giovane, il medico avrebbe sottovalutato il rischio. Nella stessa struttura, altri cinque casi simili dal 2022 a oggi

Si è tolto la vita a soli 24 anni mentre era detenuto nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove scontava una pena per rapina. A oltre un anno di distanza, la procura del capoluogo piemontese ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati una delle psichiatre in servizio nel carcere che lo aveva visitato nei giorni prima il tragico gesto. L'accusa rivolta al medico è di omicidio colposo in ambito sanitario. 

Secondo il legale della famiglia di Alessandro Gaglioffo, il giovane morto suicida nell'agosto del 2022, ci sarebbe stata una sottovalutazione dei segnali di rischio da parte della psichiatra, e probabilmente anche una terapia sbagliata. La sorveglianza decisa per il giovane in base alla perizia del medico era solo di livello "lieve" anziché "media" e quindi non sarebbero state rispettate "le linee guida" e i "protocolli di prevenzione" del rischio di suicidio, secondo quanto sostiene l'avvocatessa Laura Spadaro.

L'avvocato difensore della psichiatra, Gian Maria Nicastro, ribatte facendo notare "le enormi complessità" nelle quali si trovano ad operare i medici in carcere" e i carichi di lavoro "dovuti a carenze di organico". Quello di Gaglioffo non è l'unico caso di suicidio che si è registrato negli ultimi anni al carcere di Torino: dal 2022 a oggi sei detenuti si sono tolti la vita, e questa estate il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha visitato la struttura dopo che due donne si sono suicidate nel giro di pochi giorni.

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