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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Aids e Hiv, l'emergenza di cui non parla più nessuno: "Ogni due ore un nuovo caso"

In Italia ci sono 120 mila persone sieropositive al virus dell'Hiv. Il contagio non si è mai fermato, basti pensare che ogni due ore si infetta una persona. I nuovi casi negli ultimi due anni riguardano soprattutto giovani tra i 25 e i 29 anni. E in molti lo scoprono quando la malattia è già in fase avanzata

Un'emergenza nascosta, di cui si parla poco, troppo poco. Le grandi e diffuse campagne informative e di prevenzione, con martellanti spot televisivi, oggi sono solo un ricordo. Di Aids si parla sempre meno.

120 MILA SIEROPOSITIVI - Nel nostro paese ci sono 120 mila persone sieropositive al virus dell'Hiv. Il contagio non si è mai fermato, basti pensare che ogni due ore si infetta una persona, in base alle stime più aggiornate. I nuovi casi negli ultimi due anni riguardano soprattutto giovani tra i 25 e i 29 anni. Alla vigilia dell'ottava edizione di Icar (Italian conference of Aids and antiviral research), il congresso in programma a Milano dal 6 all'8 giugno che ospita i maggiori specialisti italiani, è stato pubblicato il Bollettino del Centro operativo Aids dell'Istituto superiore di sanità.

NUOVE DIAGNOSI - La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo, che costituiscono l'84.1 per cento di tutte le segnalazioni (eterosessuali 43.2 per cento; omosessuali MSM 40.9 per cento). Il 27.1 per cento (1 su 4) delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera. Il virus colpisce prevalentemente gli uomini, con il 79,6 per cento dei casi nel 2014, mentre continua a diminuire l’incidenza delle nuove diagnosi nelle donne. L’età media per i primi è 39 anni, per le seconde 36 anni.

TEST, QUESTO SCONOSCIUTO - Il 37 per cento degli italiani non si è mai sottoposto al test HIV e il 5 per cento delle persone che vivono con Hiv non lo ha mai detto al proprio partner. Il 40 per cento delle persone sieropositive non rivela ai familiari di aver contratto il virus e il 74 per cento non lo dichiara nel contesto lavorativo. In Italia i nuovi casi ogni anno sono quattromila, e riguardano soprattutto i giovani. Di questi il 60 per cento avviene in una fase tardiva di infezione. Tra il 2006 e il 2014 è aumentata la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività, passando dal 20 al 71 per cento.

LA MAPPA -  La Lombardia, dove sono più di 20mila le persone sieropositive, è tra le regioni italiane più colpite, insieme a Lazio, Emilia Romagna e Liguria. La Sardegna ha percentuali ancora elevate in rapporto alla popolazione. Nonostante un importante calo della mortalità grazie alle terapie - è questo l'allarme lanciato dagli specialisti, si segnala chiaramente una drastica riduzione dell'informazione sul tema Aids e Hiv.

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PREVENZIONE - L'obiettivo del congresso in programma nel capoluogo lombardo, in continuità con la tradizione delle passate edizioni, sarà quello di presentare e discutere le novità in tema di prevenzione, diagnosi e cura delle principali infezioni virali. Di particolare attualità saranno sia la gestione della lotta all'HIV/AIDS, sia la terapia dell'infezione cronica da HCV. Le diverse tematiche arricchite dal contributo dei giovani ricercatori, come da caratteristica di ICAR, verranno discusse in modo condiviso con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, dalla comunità scientifica, alle associazioni dei pazienti e alle realtà istituzionali.

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