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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Ilaria Capua: i consigli della virologa su come proteggersi dal virus e usare la mascherina

La ricercatrice racconta in un libro dedicato ai bambini cosa bisogna fare per stare sicuri durante l'epidemia

Mentre il governo prepara una nuova stretta e pensa di anticipare il Dpcm al 12 ottobre, la virologa e ricercatrice Ilaria Capua in due diverse interviste rilasciate al Corriere della Sera e alla Stampa spiega quali sono le regole fondamentali da seguire per proteggerci dal coronavirus e come bisogna utilizzare la mascherina per stare sicuri. 

Ilaria Capua: i consigli della virologa su come proteggersi dal virus e usare la mascherina

"Assistiamo a una circolazione vivace del virus, siamo passati da 1.500 a oltre 5 mila casi al giorno. È il momento di rafforzare l’impegno: la mascherina va portata sempre, tranne che in casa e nella propria macchina se si è soli. Se si usa il car sharing meglio indossarla. Lavare e disinfettare le mani più spesso possibile. Il virus viene trasportato da goccioline pesanti che tendono a cadere rapidamente: ecco perché la distanza di due metri ci protegge", spiega Capua, che poi si dice d'accordo con l'idea del governo di mettere dei limiti alle feste private e che è giusto rallentare la cosiddetta movida: "Sì, perché si tende a stare senza mascherina e a parlare ad alta voce. Urlare e cantare sono i modi migliori per diffondere l’infezione. La vita notturna va reinventata, altrimenti il virus continuerà a circolare tra i giovani adulti e alcuni di loro arriveranno alla forma grave della malattia. Inoltre i giovani possono contagiare parenti, amici e colleghi più in là con gli anni. Per un po’ certe cose non si potranno fare, vanno cercate soluzioni alternative e creative". 

Secondo la virologa il problema è che la circolazione del virus è attualmente favorita dai comportamenti delle persone: "Sicuramente in queste settimane è aumentata la mobilità, la gente ha ripreso a viaggiare,molte attività sono ripartite. E, contestualmente, c’è stato anche un calo di attenzione: mascherina, distanziamento e igiene sono basilari per abbattere i contagi. Se vengono meno, i numeri crescono.È inevitabile". Capua sostiene che sia riduttivo puntare il dito sulla scuola come primo pericolo, ma sicuramente è necessario tenere anche in classe la mascherina: "Sì, credo che in questo momento la cosa migliore sarebbe tenerla sempre, in classe come in ufficio. A volte non volerla indossare sembra un capriccio: in commercio ne esistono di tutti i modelli. Ci sono pelli più secche, più grasse,nasi più lunghi: ognuno deve scegliere la mascherina che sente più confortevole. Questione di abitudine, poi neppure ci si ricorda di averla. Tra qualche anno sarà solo un ricordo: questa è la storia delle infezioni virali". 

Infine, qualche parola sul suo libro “Ti conosco, mascherina” (Edizione La Coccinella) e sui consigli ai bambini: stai a casa da scuola con la febbre, lavati le mani per almeno venti secondi: "Ho voluto restituire una vulnerabilità ai bambini. Perché noi siamo stati tutti proiettati sugli anziani, sul lavoro, sulle paure quotidiane. E i bambini sono stati un po’ lasciati da parte nel coinvolgimento e nelle spiegazioni. Era come se i genitori non avessero risposte. Ed era vero: ne avevamo pochissime anche noi. I bambini possono diventare complici: ad una mamma che manda il figlio a scuola con la febbre può essere il bambino stesso, se reso consapevole, a dire: “Mamma, io non dovrei uscire…”. Ho cercato, prima dell’inverno, di innescare comportamenti virtuosi, che sono l’unico argine contro il virus". 

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