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Domenica, 28 Aprile 2024
Il raggiro / Napoli

La truffa degli incidenti stradali: coinvolti medici, avvocati e carrozzieri

Quattro persone sono state arrestate, interdetti dall'attività otto professionisti e ci sono altri 23 indagati a piede libero. Cosa hanno scoperto i carabinieri

Incidenti stradali simulati ad arte per incassare i soldi delle assicurazioni. Una maxi truffa è stata scoperta dai carabinieri di Napoli. Quattro persone sono state arrestate (una è in carcere, tre sono ai domiciliari), stati interdetti dalla professione due avvocati e sei medici. Ma ci sono altri 23 indagati a piede libero tra Napoli, Aversa (Caserta), Minturno (Latina), Melito di Napoli, Curti, Piano di Sorrento e Servigliano (Fermo). Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato.

Le indagini nascono dalla prosecuzione di una precedente inchiesta. Secondo gli inquirenti, nel gruppo i ruoli erano ben definiti: capo, promotori e partecipi e tra i quali figurano due avvocati e diversi medici. Tra questi, 4 sono in servizio presso i reparti di pronto soccorso degli ospedali di Marcianise e San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, mentre altri due in centri diagnostici privati. 

Il falso incidente era pianificato a tavolino, con lo "studio" delle parti da coinvolgere, dei finti testimoni, del medico e del pronto soccorso di riferimento da cui farsi rilasciare referti per inesistenti lesioni.
Solo dopo venivano coinvolti i sanitari dei centri diagnostici e dei poliambulatori presso i quali venivano effettuate le visite successive a quelle di pronto soccorso e i carrozzieri compiacenti che avevano il compito di predisporre la documentazione fasulla relativa ai danni subiti dai veicoli coinvolti, in maniera compatibile con le lesioni riscontrate. In questa fase entravano in scena anche gli avvocati, che istruivano le pratiche e concordavano le dichiarazioni dei finti testimoni. In almeno due occasioni sono state accertate anche dichiarazioni testimoniali da parte di due persone risultate poi inesistenti.

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