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Martedì, 30 Aprile 2024
La tragedia / Lecce

Studentessa trovata impiccata nella sua camera: c'è un indagato per violenza sessuale

Il caso di Julie Tronet, 21enne francese arrivata a Lecce per completare gli studi in filosofia e trovata morta nella sua casa. Oggi il medico legale eseguirà l'autopsia sul suo corpo, per cercare di fare chiarezza su quanto avvenuto

Le accuse ipotizzate al momento, come atto dovuto ai fini delle indagini, sono pesantissime: istigazione al suicidio e violenza sessuale. C'è un indagato nella vicenda che ha visto Julie Tronet, studentessa francese di 21 anni in Italia per completare gli studi in filosofia con il progetto Erasmus, togliersi la vita a Lecce: è stata trovata morta nel suo appartamento in via Pappacoda, nel rione San Pio, domenica 22 ottobre. Si tratta di un ragazzo di 19 anni, residente in provincia di Brindisi, che la giovane aveva incontrato poche sere prima di suicidarsi, impiccandosi con un laccio delle scarpe legato all'armadio, nella sua camera. Il giovane è stato rintracciato e ascoltato dagli agenti della squadra mobile di Lecce che indagano sull'accaduto, coordinati dalla procura della Repubblica, e avrebbe raccontato della sera dell'incontro con la ragazza francese.

Il 19enne avrebbe confermato di aver avuto un rapporto sessuale, a suo dire consenziente, con la ventunenne Julie. "Il rapporto sessuale è stato totalmente consensuale. Si tratta di un bravissimo ragazzo al primo anno di università, cresciuto in una famiglia dai sani principi. Non ha vizi, è il ragazzo che ciascuno di noi vorrebbe come figlio", ha spiegato l'avvocato Aldo Gianfreda, difensore del 19enne (qui la versione integrale della difesa). La giovane invece si era presentata in ospedale per farsi visitare, e già in fase di referto sarebbe emerso che si trattava di presunti abusi sessuali subiti, ma non aveva sporto denuncia. La data dell'accesso in ospedale, al Vito Fazzi di Lecce, è del 19 ottobre scorso. Pochi giorni dopo, il 22 ottobre intorno alle 20, uno dei coinquilini di Julie ha allertato i soccorsi: la ragazza si era chiusa in camera e non dava sue notizie da un giorno. Dietro quella porta, la scoperta del corpo senza vita della studentessa.

L'indagine della squadra mobile, aperta dalla procura dopo le testimonianze di alcune amiche della 21enne raccolte dalla polizia, prosegue. I punti di partenza sono la pagina manoscritta sull'agenda trovata in camera, in cui la ragazza saluta la famiglia prima di togliersi la vita, e quel referto del pronto soccorso che può considerarsi un atto d'accusa a metà, scrive LeccePrima, dato che riporta ciò che lei avrebbe riferito al momento dell'accesso, ma che non è stato poi seguito dalle analisi e dalle visite di rito che avrebbero potuto certificare in modo solido e incontrovertibile un abuso subìto.

Julie ha chiesto aiuto al personale sanitario, raccontando la presunta violenza subìta, ma poi avrebbe rifiutato di compiere ulteriori accertamenti, non formalizzando una querela. È come se la 21enne, quel giorno stesso, abbia fatto un passo indietro dopo aver avuto comunque il coraggio di compiere il primo. E non arrivando, quindi, a seguire tutto il percorso necessario per avere un sostegno medico e psicologico, né potendo così consentire l'apertura immediata di una fase investigativa.

Oggi il medico legale Alberto Tortorella eseguirà l'autopsia sul corpo della studentessa, per cercare di fare chiarezza su quanto avvenuto. Resta un selfie, che il ragazzo si sarebbe scattato da solo davanti alla porta d'ingresso dell'abitazione della ventunenne, e un foglio scritto a mano dalla studentessa, con un addio alla sua famiglia e alle persone care.

"Vi amo tutti, non è colpa di nessuno, ma non ci riesco più. Non riesco ad accettare ciò che mi è successo, è troppo difficile per me rimanere sola": sono alcune righe, scritte in francese, lasciate dalla ragazza su un quaderno a quadretti ritrovato sul letto della sua camera. Nella sua stanza sarebbe stato trovato anche un certificato medico del pronto soccorso nel quale, pochi giorni prima della morte, sarebbe riportato che aveva subìto abusi. I genitori di Julie, intanto, attendono il nulla osta per il rilascio della salma.

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