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Venerdì, 26 Aprile 2024
Caso Lavitola

Caso Lavitola, sequestrati 2,5 milioni destinati all'Avanti

La Procura di Napoli ha disposto il sequestro preventivo dei contributi previsti per il 2010 a favore del quotidiano di cui il faccendiere era direttore

Caso Lavitola. La Guardia di finanza, su disposizione della procura di Napoli, ha sequestrato "preventivamente" 2,5 milioni di euro provenienti dai contributi pubblici per l'editoria nei locali di Palazzo Chigi, presso il dipartimento per l'informazione. La somma, infatti, era già stata destinata alla International Press, società editrice dell'Avanti, ma non ancora erogata e farebbe riferimento ai contributi previsti per l'anno di esercizio 2010.

L'operazione fa parte dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Valter Lavitola, ex direttore del quotidiano socialista - che si è costituito lunedì mattina - e alla richiesta di custodia cautelare ai domiciliari inviata al Senato a carico del senatore Sergio De Gregorio. Per i due, l'accusa è di associazione per delinquere. 

Le indagini su 'l'Avanti' - Da quanto emerge dalle indagini, dal 1997 al 2009 la società Internation Press ha ottenuto contributi pubblici per un totale di 23 milioni di euro tramite quello che gli inquirenti chiamo "sistematico ricorso a fatture per operazioni inesistenti e documenti falsi, per prestazioni mai eseguite, al fine di gonfiare la tiratura del giornale e sovradimensionarne la diffusione". in particolare, tramite gli escamotage delle vendite in blocco e soprattutto dello 'strillonaggio', si sarebbero elusi i controlli sulle vendite in edicola e agli abbonamenti, requisito indispensabile per essere ammessi al finanziamento pubblico

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