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Martedì, 30 Aprile 2024
Aggressione brutale / Modena

Vuole 10 giorni di malattia, ma il medico gliene dà solo 2: lo picchia a sangue

L'uomo è andato su tutte le furie. Poi è stato denunciato dai carabinieri

Un'aggressione improvvisa, brutale. A Mirandola, comune in provincia di Modena, un medico di famiglia è stato picchiato a sangue nel suo studio da un paziente, furioso per aver ricevuto la prescrizione di "soli" due giorni di malattia a fronte dei dieci richiesti. Il dottore ha riportato diverse ferite ed è stato trasportato in ospedale, e successivamente dimesso. Come previsto in questi casi, i soccorritori hanno sporto denuncia ai carabinieri.

Nel 2023 sono stati registrati 328 episodi di violenza contro operatori sanitari e socio-sanitari nelle aziende ospedaliere modenesi. "È un atto gravissimo e incivile, che va condannato con la fermezza più assoluta. Come comunità non possiamo permettere che accadano ancora questi episodi ai danni di professionisti che lavorano quotidianamente per il bene di tutti i cittadini - ha commentato la direzione generale dell'azienda Usl di Modena -. Non c'è giustificazione ad episodi come questi, serve rispetto per chi compie il proprio lavoro con dedizione e competenza. La società deve farsi trovare unita nella condanna di questi eventi e mandare messaggi chiari".

"Siamo fortemente preoccupati per questa escalation di violenza contro i medici, che non risparmia ormai nessuna categoria di colleghi. Si è lacerato quel rapporto di fiducia speciale che sinora aveva fatto da scudo ai medici di famiglia", ha commentato il presidente della Fnomceo (la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), Filippo Anelli.

"Si tratta di un episodio gravissimo, che è anche un campanello d'allarme. Non dimentichiamo che la negazione di una prestazione che il medico ritiene inappropriata è, secondo i dati dell'osservatorio ministeriale, uno dei motivi che più frequentemente scatenano la violenza - rimarca Anelli -. È per motivazioni simili che sono stati uccisi la psichiatra Paola Labriola a Bari e il cardiologo Gaetano Alaimo in provincia di Agrigento, e tanti colleghi sono stati aggrediti, insultati e minacciati anche a mano armata".

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