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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scuola nella bufera / Cosenza

Il caso del liceo delle molestie: "Il prof chiede foto hot in cambio di buoni voti"

Un'allieva che frequenta lo scientifico del polo Valentini-Majorana di Castrolibero ha presentato denuncia ai carabinieri. Le vittime sarebbero molte di più. Scuola occupata dagli allievi, la Procura apre un'indagine e il Miur invia gli ispettori

Studentesse minorenni molestate a scuola, "invitate" da un professore a mandargli foto sessualmente esplicite in cambio di buoni voti. Il liceo scientifico del polo scolastico Valentini-Majorana di Castrolibero, in provincia di Cosenza, è finito nella bufera dopo la denuncia choc di alcuni allievi e adesso, oltre all'indagine della Procura, anche il Miur ha aperto un'indagine.

Questi i fatti. I ragazzi hanno occupato l'istituto e chiedono si faccia luce su una serie di presunti abusi e molestie sessuali messi in atto per anni ai danni di alcune ragazze. Gli studenti avrebbero consegnato ai carabinieri un plico contenente una ventina di testimonianze, alcune firmate altre anonime, sui fatti che si sarebbero verificati a scuola. Una ragazza - oggi maggiorenne - ha poi fornalizzato la denuncia, dicendo di aver subito molestie a sfondo sessuale da parte di un insegnante quando era al primo anno di scuola.  "Ci sono professori che mi sostengono e sono pronti a testimoniare a mio favore. Ho trovato il coraggio di denunciare anche perché i miei compagni hanno occupato la scuola e mi hanno fatto capire che la loro solidarietà è importante", ha detto la giovane.Secondo quanto testimoniato e pubblicato sul profilo Instagram "call.out.valentini.majorana", gli episodi sarebbero tutt'altro che isolati.

La Procura ha avviato un'inchiesta conoscitiva. Parallelamente anche l'Ufficio scolastico regionale della Calabria e il Miur si sono mossi. "Tutto il mio sostegno e la mia vicinanza alla comunità scolastica della Calabria. Se dovesse essere confermato, quanto denunciato da ragazze e ragazzi dell'istituto di Castrolibero sarebbe inaccettabile - ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi - Il ministero ha deciso di inviare degli ispettori per ricostruire la vicenda, nel pieno rispetto delle prerogative della magistratura. Ma voglio intanto testimoniare la mia vicinanza alla comunità scolastica".  

La scuola, dal canto suo, parla di un "luogo sicuro". I docenti assicurano tolleranza zero per comportamenti scorretti ma chiedono anche di fermare i processi sommari. "Alle studentesse, agli studenti, alle famiglie diciamo - recita una nota - di stare tranquilli: la scuola che frequentano, dove stanno crescendo e a cui hanno affidato i loro figli, è un luogo sicuro. E’ interesse soprattutto di noi educatori, fortemente consapevoli della responsabilità di un lavoro non solo difficile ma troppo spesso avaro di soddisfazioni sia umane che professionali, che la verità si affermi pienamente. Di una cosa dobbiamo essere tutti certi: non ci può essere alcuna tolleranza per ogni forma di molestia sessuale, di violenza fisica o verbale che offenda la dignità di tutti e in particolare di soggetti minori e in formazione. Allo stesso tempo è necessario evitare inaccettabili generalizzazioni o processi sommari che sempre lasciano solo macerie e ferite profonde che difficilmente potranno essere rimarginate.Occorre ricostruire il corretto rapporto educativo che si basa sulla consapevolezza e il rispetto dei ruoli di ciascuno".

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