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Sabato, 27 Aprile 2024
MANIFESTAZIONE / Milano

In 25mila a Milano "occupano" Piazza Affari

Il governo Monti "e quello delle banche". E' questo il terreno di protesta su cui si vanno ricompattando movimenti, sinistra extraparlamentare e sindacati di base

MILANO - "Da qui, oggi, parte l'opposizione sociale". Così il comitato No Debito ha chiuso la grande manifestazione milanese che ha portato migliaia di persone a sfilare "contro il governo dei tecnici e della banche" nella city finanziaria. Milano è una città blindata. Ovunque, agenti in tenuta antisommossa e un elicottero a sorvolare i cieli per un corteo giudicato "ad alta tensione" che si è invece svolto nella massima tranquillità.



Tra cori, 'blitz' mediatici e un fiume di bandiere rosse in migliaia hanno portato la propria rabbia fin sotto piazza affari "per rispondere alle politiche economiche, sociali e del lavoro di un governo tecnico che sta facendo politiche scellerate per il futuro dell'Italia" come ha spiegato Giorgio Cremaschi (Fiom-Cgil) in qualità di portavoce del comitato No Debito.

Un lungo fiume di persone ma soprattutto di realtà sociali (studenti, No Tav, comitati territoriali, coordinamenti di precari), politiche (Federazione della Sinistra e Sinistra critica) e sindacali (Unione sindacale di base, Cub, 'pezzi' di Fiom-Cgil) ha portato in piazza il dissenso "contro le politiche dei poteri finanziari".

E contro queste politiche, si è scelta piazza Affari come traguardo del corteo. Chiaro il motivo: "democratizzare e rendere viva, piena di gente, una piazza solitamente fredda, ostile, lontana dalla cittadinanza e dai suoi bisogni". Una piazza in cui è sbarcato, proveniente da tutto il paese, quello che Cremaschi ha definito "il paese reale", quello "che non vuole pagare un debito che non gli appartiene e che non ha creato, che non vuole vedersi sempre più precarizzato e sempre più senza diritti e garanzie".

Alla fine del corteo, una grande assemblea, che da piazza Affari - troppo piccola per contenere tutta la gente arrivata a Milano - è tracimata nelle vie adiacenti, ha sancito la nascita della "opposizione sociale" che - ha avvertito - tornerà a riempire le piazze "contro l'abolizione dell'articolo 18, contro le politiche della Banca centrale europea, contro l'introduzione nella Costituzione italiana del pareggio di bilancio". Al centro della nuova opposizione, ovviamente, "il blocco delle grandi opere e l'allargamento dei diritti e dei beni comuni".

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