L'omicidio del rivenditore di auto, il killer ha mirato al volto
Una Tac e l'autopsia dovranno stabilire quanti colpi sono andati a segno. Ascoltati familiari e conoscenti della vittima
Ha tutte le caratteristiche dell'esecuzione l'omicidio del sessantanovenne Francesco Simone, titolare di una rivendita di autovetture a Favara (Agrigento). Sarebbero stati diversi - non ancora quantificati con precisione - i colpi di pistola esplosi il 7 dicembre contro l'uomo che si trovava sul suo appezzamento di terreno in contrada Poggio Muto, nella zona della Crocca. L'ispezione cadaverica è stata effettuata dal medico legale Alberto Alongi. Tre, forse quattro, uno dei quali in piena faccia, i colpi andati a segno. Ai quali si sarebbero aggiunti anche quelli che hanno raggiunto la vittima di striscio. Spetterà all'autopsia - che dovrà, come sempre avviene in casi così delicati, essere preceduta da una Tac - stabilire quanti i colpi che hanno centrato e ucciso il favarese. L'esame, oltre ai rilievi effettuati dai carabinieri del reparto Investigazioni Scientifica, servirà anche per stabilire la distanza e la traiettoria dei colpi esplosi dal killer o dai killer.
Omicidio a Favara, 69enne assassinato in campagna a colpi di pistola
L'esame autoptico, già disposto dalla Procura della Repubblica di Agrigento, si terrà verosimilmente entro il fine settimane. Sul luogo dell'agguato si è recato, oltre al pm di turno Maria Barbara Cifalinò, anche il procuratore Giovanni Di Leo e il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri: il colonnello Nicola De Tullio.
Il sessantottenne si trovava in campagna, in una contrada dove ci sono molte residenze abitate in estate e deserte in questo periodo dell'anno. Ed era in un campo, fra ulivi e mandorli. Su un arbusto c'era una giacca appesa. Verosimilmente, alle spalle della sua residenza estiva, si stava occupando, forse anche raccogliendo i frutti, delle proprie coltivazioni. Chi lo ha raggiunto in contrada Poggio Muto probabilmente conosceva le abitudini del sessantanovenne o, probabilmente, si è prima sincerato di dove fosse il sessantanovenne.
Spetterà comunque ai carabinieri, che si stanno già occupando dell'inchiesta, ricostruire come effettivamente sono andati i fatti. Ma anche in che contesto è maturato il delitto. Non ci sono conferme istituzionali al riguardo, ma è scontato che siano in corso le audizioni di familiari e conoscenti. Si tratta, del resto, di audizioni che potrebbero aiutare a circoscrivere, restringendo, il campo delle investigazioni.
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