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Domenica, 28 Aprile 2024
La sentenza / Catania

Valentina Giunta uccisa in casa, condannato il figlio di 15 anni

Il ragazzino, reo confesso, deve scontare sedici anni per omicidio aggravato. Non aveva accettato la decisione della donna di allontanarsi da casa e temeva di essere allontanato dal padre, detenuto

Sedici anni di carcere. Questa la condanna che il gup del tribunale per i minorenni di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, ha deciso per il 15enne che il 25 luglio scorso ha ucciso la madre Valentina Giunta. Il delitto è avvenuto nella loro casa di Catania. Il ragazzo, reo confesso, è stato processato col rito abbreviato e riconosciuto colpevole di omicidio aggravato. Avrebbe ucciso la mamma a coltellate perché aveva deciso di lasciare la casa familiare.

Il 26 luglio Valentina Giunta, 32 anni, è stata trovata in una pozza di sangue dentro la camera da letto del suo appartamento di via Salvatore Di Giacomo nel centro storico di Catania. Dai primi accertamenti è emerso che il delitto era avvenuto la sera del giorno prima, il 25 luglio. 

Le indagini si sono subito indirizzate sull'ambito familiare. Inizialmente l'attenzione si è concentrata sul compagno della vittima che in passato era stato denunciato per maltrattamenti dalla donna, che poi aveva ritirato la querela. L'uomo però era in carcere per furti di automobili. Le indagini si sono spostate su altri possibili sospettati, compreso il figlio quindicenne. Sospetti che, col passare delle ore, hanno trovato sempre più consistenza fino al fermo eseguito dalla squadra mobile. Il ragazzino ha confessato il delitto durante l'udienza di convalida. L'omicidio è, secondo quanto ricostruito, la tragica reazione alla decisione della madre di lasciare la casa e di allontanarsi col fratellino più piccolo lontano dal loro quartiere e dalla famiglia dell'ex compagno della donna. Dai profili social del 15enne è infatti emersa una sorta di adorazione per il padre. "Papà sei il mio amore, ti amo", scriveva su Facebook il quindicenne. In un video su tik tok, un collage delle foto del padre e un post con scritto "Ti amo leone, sei la mia vita a presto fuori". La mamma era al contrario vista come un impedimento al legame padre-figlio. Da qui i numerosi litigi fino a quello culminato con l'omicidio di Valentina Giunta.

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